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Roseto, zone di alaggio cimiteri per carcasse di imbarcazioni

Dovrebbero essere delle zone d’alaggio dove le imbarcazioni vengo portate a riva e tenute con cura. Invece queste aree spesso sono un ricettacolo di rifiuti, un vero e proprio immondezzaio dove le carcasse di vecchie barche giacciono abbandonate e offrono rifugio per qualche topo.

Una zona d’alaggio che dà proprio il senso del totale abbandono è quella dinanzi al Parco Savini. Non serve aggiungere altro, basta guardare le foto e capire in che situazione versa l’area. Ma non è l’unica perché anche nella zona sud di Roseto e nella zona centrale di Cologna Spiaggia ci sono punti di alaggio lasciati in abbandono.

Il sindaco Enio Pavone un anno fa firmò un’ordinanza con cui faceva obbligo ai proprietari di vecchie imbarcazioni di rimuovere quei relitti per dare decoro a quei tratti di arenili confinanti soprattutto con le spiagge libere. Vennero anche incollati dei volantini sulle barche considerate relitti e che dovevano essere portate via. Nulla però è stato fatto e la situazione con il passare del tempo è peggiorata.

Va anche detto che alcune zone di alaggio sono state affidate in concessione, quindi gestite da privati che avrebbero l’obbligo di assicurare la manutenzione di questi spazi, riservati a imbarcazioni da diporto o piccola pesca. Ma anche qui, sembra che ci sia una totale assenza di intervento o di interessamento.

Una cosa comunque è certa: con la bella stagione ormai alle porte, con gli operatori turistici che hanno iniziato i lavori in vista dell’imminente apertura delle strutture ricettive, in modo particolare stabilimenti balneari, e con l’arrivo dei primi turisti, sarebbe il caso che qualcuno si prendesse la responsabilità di far rispettare l’ordinanza del sindaco.

E soprattutto garantisca la pulizia di tutte le zone di alaggio. E’ probabile, tuttavia, che manchi la volontà da parte degli amministratori locali di agire con il pugno di ferro. Se c’è un provvedimento sindacale, firmato quindi dal primo cittadino, perché poi non c’è la volontà di farlo rispettare?

Stesso discorso vale per i canali di raccolta delle acque piovane e per i terreni incolti. Anche in questo caso c’è un’ordinanza del sindaco che obbliga i proprietari dei terreni a garantire la pulizia di appezzamenti incolti e dei fossati per evitare allagamenti. Ma in quanti la rispettano? E chi fa i controlli?