Giulianova. La processionaria del pino (Thaumetopoea pityocampa) è un insetto, che sembra un innocuo bruco, e deve il suo nome alla caratteristica abitudine di muoversi sul terreno in fila, formando una sorta di “processione”.
Questo artropode si trova nelle regioni temperate dell’Europa meridionale, nel vicino Oriente e perfino nell’Africa settentrionale. E’ uno degli insetti più distruttivi per le foreste, capace di privare di ogni foglia vasti tratti di pinete durante il proprio ciclo vitale. Le pianta più colpita è il pino (in particolare il pino nero e il pino silvestre), ma è facile trovarne anche presso larici e cedri.
La processionaria, oltre a desfogliare piante intere, può costituire un pericolo maggiore per l’uomo e gli altri animali.I peli urticanti dell’insetto allo stato larvale sono velenosi, e in alcuni casi, fortunatemente limitati, possono provocare una grave reazione allergica.
I peli urticanti della processionaria, infatti, si separano facilmente dalla larva che li porta sul dorso, nel corso di un contatto o più semplicemente sotto l’azione del vento. Data la particolare struttura (terminano infatti con minuscoli ganci), questi peli si attaccano facilmente ai tessuti (pelle e mucose), provocando una reazione urticante data dal rilascio di istamina (sostanza rilasciata anche in reazioni allergiche). Chi avesse ripetuti contatti con la processionaria presenta reazioni che peggiorano con ogni nuovo contatto. In casi gravi può verificarsi uno shock anafilattico, con pericolo mortale (orticaria, sudorazione, edema in bocca e in gola, difficoltà di respirazione, ipotensione e perdita di coscienza). I sintomi sono uguali nell’uomo come negli animali, e quindi la presenza della larva in luoghi aperti al pubblico non deve essere sottovalutata.
Da facebook giunge la segnalazione che a Giulianova, nel giardino della scuola media Bindi, sono stati avvistati i caratteristici “nidi” della processionaria, costituiti da filamenti e aghi di pino.
E’ urgente, quindi, che il Comune intervenga per la disinfestazione, monitorando anche gli altri spazi verdi, sia in prossimità delle scuole che nei parchi cittadini, per evitare problemi dovuti alla presenza della pericolosa larva.