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Fuori onda Fini, PacotVideo chiede il risarcimento

Teramo. Il video “ fuori onda Fini” è diventato un cult dei fruitori di Youtube. Lo scambio di battute confidenziali tra il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, e il procuratore capo della Repubblica di Pescara, Nicola Trifuoggi, ha creato, a livello politico, delle tensioni supplementari nel Pdl.

 

Ora, però, l’autore del fuori onda, registrato il 6 novembre scorso, a Pescara, in occasione dell’appuntamento conclusivo del Premio Borsellino, ha rotto gli indugi e ha deciso di citare in giudizio il gruppo l’Espresso-Repubblica, corredando la causa da una richiesta di risarcimento danni di almeno 100mila euro. Il nodo del contendere è l’aver diffuso il video senza autorizzazione, ma soprattutto senza aver citato (se non in maniera marginale in una sola occasione), il vero autore dello stesso video. Vincenzo Cicconi, titolare della società teramana di produzioni televisive PacotVideo, suo malgrado, è finito nel tritacarne mediatico, frutto dell’audio rubato che, inevitabilmente, ha irrigidito i rapporti tra Gianfranco Fini e Silvio Berlusconi. Ora però la storia avrà un’appendice, visto che il titolare dello studio di produzione televisive, attraverso il suo legale (Gianni Falconi), ha citato in giudizio il gruppo editoriale per illecita riproduzione del video, con una richiesta di risarcimento danni. La scelta di aprire un contenzioso con il gruppo L’espresso-Repubblica, è riassunta in una nota dello stesso cameramen teramano. “A livello nazionale il termine “fuorionda” è entrato nella terminologia di uso comune” si legge nella nota di Cicconi, “ e nell’immaginario collettivo ormai il “fuorionda di Fini” è collegato alla falsa esclusiva de La Repubblica mentre in pochissimi, anche nella mia città natale, sono al corrente del collegamento della PacotVideo al video stesso. Il video e la trascrizione si sono rivelati un eccezionale affare dal punto di vista dell’immagine per Repubblica (Cicconi cita i dati delle visite che il video ha avuto sul sito del quotidiano, ndc), mentre nessuno è invece a conoscenza della realtà dei fatti e cioè che esso era ed è una esclusiva della PacotVideo“. In realtà, un contatto tra l’autore delle riprese al Premio Borsellino, e il redattore capo del quotidiano, relativamente alla circostanza che le immagini fossero state diffuse sulla rete dal quotidiano senza autorizzazioni, c’è stato, ma la proposta di indennizzo di 400 euro non è stata digerita da Cicconi. “ Mi sono sentito offeso dalla spiritosa proposta”, dice ancora, “ che neanche avevo richiesto. A quel punto ho deciso di affidarmi ad un legale, affinché vengano tutelati i miei diritti inalienabili: come la proprietà e la decisione di come utilizzare le proprie opere”.