Un solo ammaraggio con attracco al pontile mobile e poi più nulla. Soldi spesi per consentire all’idrovolante di ammarare nel porto di Giulianova, attivando il collegamento con la Croazia. Quasi 600mila euro di investimenti da parte della Provincia per un’iniziativa che non è mai decollata.
A parte il primo volo, quello del luglio del 2013, che avrebbe dovuto inaugurare un servizio che avrebbe dovuto dare un nuovo slancio al turismo locale.
Quel pontile è lì, ad ospitare solo qualche cormorano. Ma il presidente dell’Ente Porto, Paolo Vasanella, dopo aver avuto dal presidente della Provincia Renzo Di Sabatino, la gestione della struttura, ha ora in mente di organizzare una serie di iniziative che possano fare in modo che quella spesa non sia stata inutile.
L’idea di riportare a Giulianova l’idrovolante non è del tutto tramontata. A distanza di due anni, da quel famoso volo inaugurale, rimasto del tutto isolato, Vasanella sta pensando di creare una sorta di idro-taxi. L’idea è quella di garantire un collegamento tra Giulianova e le località interne, come ad esempio il lago di Campotosto che è meta di escursioni. Ma non solo, visto che nel circondario ci sono anche altri laghi che possono garantire l’arrivo di un idrovolante come il lago di Scanno o di Bracciano.
“La mattina si portano i turisti con l’idro-taxi verso questi luoghi”, ha spiegato il presidente dell’Ente Porto, “e poi la sera si riportano a Giulianova. Verrebbe offerto un servizio in più ai vacanzieri che scelgono Giulianova per le loro ferie. Una proposta alternativa su come trascorrere le vacanze”.
La proposta di Vasanella piace, ma bisogna anche fare in fretta perché tra un paio di mesi inizieranno ad arrivare i primi turisti. Magari il servizio potrebbe essere organizzato a luglio e ad agosto. Bisogna però trovare la società o la compagnia che sia disposta ad investire in questo progetto.