Si siederanno attorno ad un tavolo l’8 aprile prossimo, subito dopo Pasqua quindi, per affrontare la questione legata alla Tari, la nuova tassa sui rifiuti.
I commercianti di Giulianova, che hanno inscenato la protesta dei nasi rossi con tanto di manifestazione sin sotto la sede del Comune, qualcosa sono riusciti ad ottenerla: partecipare al tavolo tecnico istituito dall’amministrazione giuliese.
Un primo incontro lo hanno avuto con l’assessore al commercio Pierangelo Guidobaldi e con l’assessore al bilancio Katia Verdecchia.
“Un’apertura da parte dell’amministrazione c’è stata”, ha spiegato Gianni Massi, commerciante giuliese in prima linea nella battaglia sulla Tari, “noi ai due assessori abbiamo spiegato quali sono le nostre richieste, che mirano ad andare incontro alle esigenze di chi ha un’attività commerciale”.
Tre le proposte avanzate. La prima riguarda la possibilità di applicare il ravvedimento operoso con una dilazione di 10 mesi per andare incontro alle esigenze di quegli esercenti che hanno una difficoltà economica nel pagare immediatamente la tassa. Ci sono poi altre due questioni da affrontare.
La prima riguarda il fatto di non far pagare la Tari sulle seconde case sfitte, per le quali il Comune ha deciso di applicare una tassa tenendo conto di un minimo di 3 occupanti.
I commercianti chiedono che i proprietari delle seconde case non abitate facciano un’autocertificazione, mentre all’Ente il compito poi di verificare la veridicità. L’altra richiesta è quella di attivare entro 3 mesi il servizio di pesatura dei rifiuti perché vogliono pagare per ciò che producono. Intanto la Confcommercio suggerisce all’amministrazione di promuovere il marchio Giulianova partecipando alle fiere di settore in vista della prossima stagione estiva.