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Giornata della Memoria, al “Moretti” di Roseto documentario e testimonianze di due ex combattenti

Roseto. Un documentario e testimonianze reali di chi quella guerra, la Seconda Guerra Mondiale, l’ha vissuta direttamente, vedendo con i propri occhi l’orrore dei nazisti. Appuntamento domani, a partire dalle 11, all’Istituto Superiore “Moretti” di Roseto dove verrà appunto proiettato il documentario e verranno ascoltate le testimonianze di due ex combattenti.

Il 27 gennaio 1945, i soldati russi entrarono nel campo di concentramento nazista di Auschwitz abbattendone i cancelli. Quello che trovarono fa parte di uno dei capitoli più orribili della storia dell’umanità. Uomini, donne e bambini ebrei, ma anche zingari, omosessuali, russi, dissidenti, persone ridotte, da sofferenze e dolori inenarrabili, a fantasmi dalle ossa sporgenti.
La data della Liberazione di quel campo è stata giudicata più adatta di altre a simboleggiare la Shoah e la sua fine. Ecco perché, dal 2000, quando la legge 211 lo istituì, si celebra proprio il 27 gennaio di ogni anno il Giorno della Memoria.
“Per ricordare, per non dimenticare quella follia che investi l’Europa negli anni Trenta e Quaranta del secolo scorso. Un ricordo ma anche e soprattutto un severo monito affinché una tragedia simile non si ripeta mai più”, sottolinea l’Assessore alla Cultura Sabatino Di Girolamo che prenderà parte all’iniziativa del Moretti.
Il momento di riflessione ruota intorno al documentario “L’olocausto – Cronaca di uno sterminio” prodotto dai ricercatori dell’Università di Torino, e alle testimonianze di due ex combattenti.


“I giovani devono conoscere le atrocità della deportazione e lo sterminio di 6 milioni di ebrei e minoranze razziali e sessuali”, ha puntualizzato il Sindaco Franco Di Bonaventura, “nello sterminio perirono anche 32 mila italiani, tra cui gli oppositori antifascisti; le atrocità delle leggi razziali fasciste del 1938 che discriminarono gli ebrei e li avviarono ai campi di sterminio in collaborazione con i nazisti; gli uomini e le donne che presero parte alla lotta di Liberazione, sacrificando la loro vita, perché l’Italia fosse un paese libero, democratico ed antifascista. Perché si faccia memoria e non accada mai più l’orrore di quanto avvenuto e perché il razzismo, la sopraffazione dei popoli e la guerra siano banditi per sempre dalla storia”.