Anche se con qualche settimana di ritardo sono finalmente partiti i lavori di riqualificazione di piazza Redipuglia a Cologna Spiaggia. La Cooperativa Futura ha iniziato lo scavo nell’area su cui sorgeva un tempo la vecchia scuola della popolosa frazione di Roseto.
Primo obiettivo è quello di ricreare il piano stradale per il successivo intervento. Costo dell’operazione 140mila euro che arrivano grazie ad un accordo di programma che l’amministrazione comunale rosetana ha approvato anni fa e che prevedeva la realizzazione di un nuovo complesso residenziale in via De Fense, per un totale di circa 90 appartamenti, la realizzazione di una palestra e appunto la riqualificazione della piazza colognese.
Il progetto, rispetto al piano originario, è stato modificato. Il nuovo intervento prevede la realizzazione della palestra dove oggi sorge il parco pubblico, mentre la piazza è stata arretrata nello spazio recuperato dopo l’abbattimento della vecchia scuola.
C’è chi ha contestato, come nel caso delle forze politiche di centro sinistra, questo progetto perché in qualche modo va a ridurre sensibilmente il parco cittadino, che sarà dimezzato rispetto ad oggi. Ma ormai la decisione è stata presa e indietro non si può tornare, soprattutto dopo che la ditta appaltatrice ha avviato le opere di recupero e riqualificazione di piazza Redipuglia.
L’opera dovrebbe essere riconsegnata ultimata prima del 17 maggio, quando in paese si celebreranno Comunioni e Cresime. Intanto, gli ambientalisti stanno monitorando la zona perché temono che durante i lavori possano essere abbattuti i 6 pini, tre sul lato est e gli altri sul lato sud, che si trovano sul perimetro dell’area destinata al recupero. Gli alberi tuttavia rappresentano un pericolo perché si è scoperto che non sono stabili.
Inoltre, c’è il rischio che nel tempo le radici dei pini, che si espandono in superficie, possano danneggiare la piazza, come già è accaduto altrove. Gli abitanti del posto hanno suggerito agli amministratori di rimuovere i pini, sostituendoli con alberi con radici profonde. Ambientalisti permettendo.