Martinsicuro. Uccisa con almeno tre coltellate alla gola. E’ quanto emerso nel corso dell’autopsia eseguita all’obitorio dell’ospedale di Teramo dall’anatomopatologo Pino Sciarra sul cadavere di Rudina Koni, la giovane donna albanese di 33 anni, ammazzata dal marito al termine di un violento litigio. I fendenti, sferrati da Shkelqim Koni (nella foto,da tutti conosciuto come Gimmy) di 45 anni con un coltello da cucina, hanno reciso la carotide. La donna è morta dissanguata.
L’uomo resta invece in carcere. Il legale di fiducia ha spiegato che non c’era la volontà di uccidere ed è quindi probabile che chiederà per il suo assistito l’omicidio preterintenzionale.
Intanto, nella giornata odierna verrà fissata la data dei funerali che potrebbero essere celebrati già domani. Il magistrato inquirente e titolare dell’inchiesta, Serena Bizzarri, ha rilasciato il nulla osta per le esequie.
La tragedia si è consumata martedì notte, intorno alle 4, in un appartamento al piano rialzato di una palazzina di via Segantini 16, a Villa Rosa di Martinsicuro. Rudina Koni (nella foto), che lavorava in un’impresa di pulizie che opera all’interno del centro commerciale di Colonnella, era stata a cena con alcuni colleghi e colleghe.
Una serata tranquilla, trascorsa in compagnia, prima di rientrare a casa dove ad attenderla, in piedi e quindi ancora sveglio, c’era il marito. La discussione, come ha ammesso lo stesso uomo durante l’interrogatorio, sarebbe nata dalla gelosia di lui nei confronti della moglie. Sembra che la donna volesse lasciare il marito, ma la circostanza non è stata confermata nel corso dell’interrogatorio. Shkelqim Koni avrebbe prima scaraventato la donna a terra e poi l’avrebbe colpita con il coltello, recidendo la gola. Tutto questo è accaduto mentre i due loro figli, di 4 e 7 anni, erano in camera da letto e dormivano. I bambini attualmente si trovano con i nonni materni, ad Ascoli, in attesa che il tribunale dei minorenni adotti una decisione definitiva la riguardo.
Lino Nazionale