Teramo. Il WWF Teramo ritiene che l’avvio della raccolta dei rifiuti con il metodo del “porta a porta” rappresenti una novità importantissima per la nostra città. Una novità attesa da anni, che consentirà di raggiungere percentuali di raccolta differenziata più alta, una migliore qualità del raccolto da destinare al riciclo e, nel tempo, un risparmio economico sui costi del servizio.
Il “porta a porta” richiederà un piccolo sforzo di organizzazione ai teramani, ma niente di particolarmente complicato e, comunque, niente che non sia già stato affrontato in tante altre città d’Abruzzo e d’Italia. Qualche problema in fase di avvio si registra sempre, ma l’importante è proseguire con convinzione perché i risultati arrivano presto, contribuendo alla riduzione dei rifiuti da conferire in discarica (con minori costi per la collettività), recuperando risorse e migliorando la qualità del nostro ambiente.
Tutte le città con percentuali di raccolta differenziata al di sopra del 50%, infatti, hanno adottato il metodo “porta a porta” che, oltretutto, è l’unico che consente di recuperare effettivamente la frazione organica che, al contrario, quando viene raccolta con i cassonetti stradali, risulta essere troppo sporca per essere destinata alla produzione di compost.
“Oggi la raccolta porta a porta è limitata ad una parte della città”, dichiara Pino Furia, Presidente del WWF Teramo. “Noi chiediamo che questa modalità venga estesa al più presto a tutta la città di Teramo. Del resto ormai da sperimentare c’è ben poco: il metodo porta a porta è stato adottato in centinaia e centinaia di città, anche del tutto simili alla nostra. Superare la fase di prova nei quattro quartieri scelti consentirà anche di evitare quel fenomeno del trasporto da un quartiere all’altro delle buste di rifiuti da parte di chi, non volendosi adeguare alle nuove regole, preferisce portarsi dietro la spazzatura alla ricerca di un cassonetto stradale, o peggio abbandonare i rifiuti in strada”.
Raccolta differenziata spinta e buon funzionamento degli impianti per il riciclo della frazione secca e di quella umida: per il WWF sono queste le soluzioni al problema dei rifiuti, non certo gli inceneritori che consumano molta più energia di quanta ne producono, costano tantissimo sia nella fase di realizzazione che in quella di esercizio (tanto da richiedere finanziamenti ed incentivi da parte dello Stato) e determinano problemi per l’ambiente e la salute.
Raffaele Di Marcello