“Esprimiamo una buona dose di angoscia nelle parole di Mastromauro”, sostiene la lista civica d’opposione, “il quale, con accenti oscuri, ha prospettato una situazione di particolare gravità ed illecite connivenze nella nostra città. Se ciò fosse sarebbe bene che il Sindaco riunisse il Consiglio Comunale, massima assise civica, rendendo pubbliche le proprie preoccupazioni. In verità ci pare che, per questo brutto episodio, su cui attendiamo riscontri da parte dei carabinieri, il primo cittadino si sia mostrato poco attento al fattaccio e molto più attirato dall’ondata di pubblicità che ne è venuta fuori”.
Ciccocelli e Cameli accusano Mastromauro di aver detto poco o nulla sull’inquietante episodio, molto, invece, su quello che ha fatto o che intende fare per Giulianova.
“Sono mesi che i cittadini ascoltano la stessa “tiritera”, l’urbanistica, insomma”, prosegue la nota, “Vorremmo che Mastromauro, di tutti i giuliesi e non solo di sé stesso, facesse qualcosa di concreto per questioni legate all’occupazione, al sociale, all’addizionale IRPEF (la più alta di tutta la provincia), alle nuove strategie per le piccole e medie imprese, alla raccolta differenziata. Il Sindaco ha il dovere di avere più cura e rispetto per i suoi cittadini; infondere tranquillità, serenità e sicurezza; procurare allarme solo se è veramente indispensabile. Sommessamente diciamo a Mastromauro che ce ne vuole prima di richiamarsi a Giovanni Falcone. Ah, la frase che ha citato (“è bello morire per ciò in cui si crede; chi ha paura di morire muore ogni giorno, chi non ha paura muore una sola volta”) non appartiene a Giovanni Falcone ma a Paolo Borsellino”.
Lino Nazionale