Silvi. Con una grande partecipazione di pubblico, tra cittadini, rappresentanti delle istituzioni e addetti ai lavori (operatori e professionisti a vario titolo coinvolti nella vita del Parco) si è conclusa la giornata di approfondimento sull’AMP Torre del Cerrano che si è svolta ieri, giovedì 5 febbraio, all’Abruzzo Marina Hotel di Silvi Marina.
Dal tema “Quattro anni di gestione innovativa” si sono spiegati gli ottimi interventi dei relatori, dai quali sono scaturiti spunti interessanti e costruttivi. All’incontro sono intervenuti, tra gli altri, i Sindaci di Silvi e Pineto Francesco Comignani e Robert Verrocchio, i Presidenti dei due Consigli Comunali, Silvio Massimi e Ernesto Iezzi, l’Assessore Regionale ai Parchi, Donato Di Matteo, il Commissario Straordinario e il Direttore dell’AMP, Benigno D’Orazio e Fabio Vallarola, il Responsabile Settore Progetti di Federparchi, Paolo Pigliacelli.
E’ stata un’occasione significativa per ripensare il futuro del Parco e tracciare un bilancio delle attività dalla sua istituzione ad oggi. Un avvio contrassegnato da immani difficoltà: “Il Parco era come una scatola vuota – ha ricordato il Commissario Straordinario Benigno D’Orazio – ma ci siamo rimboccati le maniche capendo il valore che ne poteva derivare”. E così, sono state buttate le basi per la costruzione di un Ente che di fatto esisteva solo sulla carta. Nel corso degli anni ha preso una sua forma compiuta e i successi conseguiti in ogni ambito sono evidenti: il collegamento ciclopedonale per la Torre di Cerrano, alternativo alla statale tra Pineto e Silvi; l’impegno notevole su flora e fauna del Cerrano, che occupa la parte meno visibile della cronaca; l’importanza rivolta alle Guide del Cerrano, che prima provvede a formarle e successivamente fornisce alle stesse valide e concrete opportunità di essere inserite in progetti di lavoro; la partecipazione in rete con tante aree marine protette e l’attività di coordinamento di quelle adriatiche; la valorizzazione dell’antico Porto Romano e delle bellezze naturalistiche dell’area, promosse all’estero unitamente alle eccellenze enogastronomiche. “Le attività commerciali non fanno altro che sostenere quelle ambientali – ha sottolineato D’Orazio. – Siamo stati capaci di diventare i precursori di una nuova offerta turistica, il turismo natura, coniugando la promozione dell’economia locale con la biodiversità e la protezione dell’ambiente”.
Le buone pratiche dell’AMP sono state condivise ed esaltate dall’Assessore Di Matteo, che ha ricordato come il conseguimento della Carta Europea consenta oggi al Parco del Cerrano di certificare la qualità di altri enti, operatori, imprese a livello nazionale. “Al processo di conservazione – ha detto – va fatto seguire quello di valorizzazione e di integrazione tra il sistema della aree protette e gli operatori”. Nel corso dell’incontro sono stati affrontati anche gli aspetti economico – gestionali dei quattro anni dell’AMP: fatta eccezione per la somma una tantum di 250mila euro ricevuta dal Ministero dell’Ambiente per lo start-up, le entrate del Consorzio di Gestione, per statuto, avrebbero dovuto essere distribuite equamente tra Ministero ed Enti locali consorziati. Di fatto, c’è un apporto importante di finanziamenti da parte del Ministero e soprattutto da parte di UE e Regione sulla base di progetti presentati dal Parco del Cerrano.
La tematica relativa allo Statuto è stata ampiamente approfondita. Oltre alla necessità di adeguarlo alle previsioni normative, riducendo il numero dei componenti il CdA da 9 a 5, il Commissario D’Orazio ha auspicato: “Deve essere calato nel nostro statuto il principio della Carta Europea che dà l’opportunità al Forum, che si costruisce con gli operatori, di essere parte attiva della vita dell’Ente”. E sotto l’aspetto squisitamente politico il Sindaco Francesco Comignani ha sottolineato il diritto alla presidenza dell’Area marina protetta, mentre il Sindaco di Pineto Robert Verrocchio ha rimarcato come la scelta del nuovo presidente vada effettuata sulla base di criteri meritocratici. Entrambi i Sindaci hanno ribadito la bontà del lavoro fin qui svolto e la necessità di un impegno comune per una sempre maggiore affermazione del Parco. Un incontro proficuo, dunque, che ha condotto ad un vivace dibattito, nel corso del quale sono venute fuori le esigenze di tutti i portatori di interesse, in particolare in un maggior coinvolgimento nei processi decisionali – che potrà avvenire con la modifica statutaria – e nella ulteriore valorizzazione della piccola pesca.