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Colle dei Nidi: il Tar accoglie il ricorso dei Comuni e annulla la concessione ministeriale

Bellante. Il Tar Lazio ha accolto l’impugnazione del permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi denominato “Colle dei nidi”, che interessava le Province di Teramo e di Ascoli Piceno.

 

Con la decisione di ieri (28 gennaio 2015), il Tribunale amministrativo ha statuito che il ricorso promosso da tre Comuni del teramano (Bellante, Campli e Mosciano Sant’Angelo) fosse fondato e ha, perciò, annullato il decreto del Ministero dello Sviluppo Economico, per non aver consentito alle amministrazioni locali di partecipare al procedimento.Sulla vittoria esprimono soddisfazione i Sindaci che per primi hanno coraggiosamente intrapreso l’azione: Mario Di Pietro (Bellante), Orazio Di Marcello (Mosciano Sant’Angelo, attualmente sotto la guida del nuovo Primo cittadino, Giuliano Galiffi) e Gabriele Giovannini (Campli, ora amministrata da Pietro Quaresimale).

 

 

Essi hanno così assicurato a tutte le altre amministrazioni locali del territorio interessato il diritto di essere sentiti prima del rilascio dei titoli minerari, e la stessa la Provincia di Teramo, che nella fase finale del processo è intervenuta a sostegno dei tre Comuni.
La decisione costituisce il primo caso di successo giudiziale avverso un titolo minerario in terraferma emesso dal Governo e assume, perciò, un’importanza storica nel settore. Il Prof. Enzo Di Salvatore e l’Avv. Paolo Colasante, che hanno seguito la vicenda rispettivamente in qualità di consulente e di difensore dei ricorrenti, esprimono la loro soddisfazione e ritengono che non possa escludersi la valenza di precedente di questa decisione anche nei confronti di altri titoli minerari rilasciati (o in corso di rilascio) nelle Regioni Abruzzo e Marche, così come nel resto
del territorio nazionale.

 

 

 

Gli stessi aggiungono che anche gli altri motivi di ricorso – rispetto ai quali il Tar Lazio ha ritenuto di non doversi pronunciare – rimangano spendibili per il futuro e per successive vicende.