La pioggia non ha scoraggiato gli studenti delle scuole superiori teramane che, nonostante il maltempo, si sono dati appuntamento in piazza Martiri questa mattina per una manifestazione che conclude la tre giorni di autogestione svolta in alcuni istituti. Avviate già da qualche giorno, in modalità diverse a seconda delle varie scuole, le iniziative di protesta mirano a riportare al centro dell’opinione pubblica le criticità del settore scolastico sia a livello nazionale che locale.
“La nostra voce” ha spiegato Raimondo Morra, rappresentante della Consulta provinciale degli studenti, “vuole alzarsi contro le modalità con le quali il Governo sta portando avanti la riforma scolastica. Innanzi tutto non siamo affatto contrari al progetto di digitalizzazione, ma riteniamo che siano molto più urgenti i finanziamenti per il materiale scolastico e per gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria delle nostre scuole. Inoltre non ci sembra che si stia facendo bene per quanto riguarda le iniziative di alternanza scuola-lavoro”.
Gli studenti, infatti, criticano lo svolgimento, nel concreto, degli stages professionalizzanti che spesso vanno incontro più alle esigenze delle aziende che alla formazione vera e prorpia dei ragazzi. “Pensiamo che sia più importante poter apprendere a scuola, in laboratori funzionanti”, continua Morra, “anche perchè non tutti gli studenti poi possono effettuare i tirocini nelle aziende che si occupano nello specifico delle figure professionali per le quali hanno studiato”.
Altro motivo alla base della protesta studentesca riguarda gli scatti stipendiali dei docenti per i quali è prevista una valutazione di merito che, secondo i ragazzi, potrebbe “creare situazioni spiacevoli con la possibilità che ci siano veri e propri voti di scambio tra gli studenti e gli insegnanti”.