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Un’oasi naturalistica alla foce del Tordino

Trasformare la foce del fiume Tordino, lungo un tratto di almeno un chilometro, in una vera e propria oasi naturalistica, interessando i Comuni di Giulianova e Roseto. L’iniziativa è dell’associazione Amici del Parco Annunziata che da mesi stanno facendo in modo che questo tratto di fiume venga preservato.

Serve però un progetto concreto, che interessi le due amministrazioni comunali, il Genio Civile, la Provincia, il Demanio. Sulla carta esiste già una proposta di oasi naturalistica, presentata già agli organi competenti. Ma serve ora l’impegno dei Comuni.

Sul versante di Giulianova è stato già fatto qualcosa, chiudendo gli accessi alle auto per evitare che di notte i mezzi vadano a scaricare a ridosso degli argini i rifiuti. Serve però ora qualcosa di simile anche sul versate di Cologna Spiaggia dove la competenza è del Comune di Roseto. Sandro Brandimarte, uno degli esponenti dell’associazione Amici del Parco Annunziata, ha incontrato sul posto il sindaco rosetano Enio Pavone.

E’ stato eseguito un sopralluogo per capire esattamente cosa fare, come muoversi. Il primo obiettivo è quello di chiudere l’accesso sul lungofiume, lasciando un solo passaggio sull’argine che conduce al ristorante Fernando’s Pesce.

“Non è possibile che qui, su questo versante”, ha sottolineato Brandimarte, “le auto o le jeep transitino in maniera impunita, trasformando il lungofiume in una sorta di pista, creando inquinamento acustico ed atmosferico, oltre a spaventare gli animali che popolano questo tratto di fiume”.

Aironi, garzette, cormorani, germani reali, fischioni e martin pescatori sono le specie che più frequentemente si incontrano. Ma a proposito di germani reali, ne erano stati liberati ben 16. Purtroppo un paio di settimane fa ne sono stati rubati 8. Sarebbero state viste due persone scendere da un’auto, dopo aver raggiunto il fiume percorrendo proprio la strada che gli ambientalisti vorrebbero che venisse chiusa, e catturare le anatre che probabilmente sono finite su qualche tavola imbandita.

Il sindaco Pavone ha preso l’impegno di appoggiare l’iniziativa di creare in quella zona un’oasi naturalistica. Anche perché favorirebbe la crescita di un nuovo segmento turistico, legato proprio all’ambiente.

“La chiusura del lungofiume”, ha detto il primo cittadino, “richiederà comunque un iter. Qui c’è anche una condotta del Ruzzo. Pertanto, in caso di sbarramento della strada bisognerà lasciare le chiavi di accesso agli addetti dell’azienda acquedottistica. Ritengo però che il progetto sia molto interessante e faremo in modo che si possa realizzare quanto prima”.