Pescara. Centinaia di capi e accessori contraffatti, copie false di noti brand della moda nazionale e internazionale, accuratamente stoccati in casa prima di essere commercializzati abusivamente.
Questi i risultati dagli ultimi controlli economici del territorio provinciale effettuati nell’ambito del piano d’azione Stop Fake dalle pattuglie della Guardia di Finanza di Pescara.
A finire nei guai un disoccupato di etnia senegalese, con precedenti penali specifici, trovato in casa in flagranza dei reati di contraffazione e ricettazione, per cui è scattata la denuncia.
Durante una perquisizione, infatti, i finanzieri hanno rinvenuto negli angoli dell’abitazione una sorta di piattaforma logistica del fake. In pratica, un vero e proprio magazzino in house, deposito di articoli d’abbigliamento di scarsa qualità e privi di etichettatura regolare, che serve a certificare l’azienda produttrice autorizzata dalla casa madre a detenere i diritti di tutela dei marchi riprodotti.
Scatoloni pieni di borse e vestiti dalla manifattura e composizione materiale altamente scadenti dunque, oltreché sprovvisti dell’indicazione del prezzo di vendita, perché presumibilmente destinati a una contrattazione verbale, tipica dello smercio su strada. I militari hanno provveduto al loro sequestro e ritiro dal mercato.
Anche in questo caso, i prodotti del settore d’abbigliamento dei grandi marchi di lusso, specie quelli Made in Italy, risultano tra le principali categorie di articoli prodotti dalla filiera del “tarocco”, gestita dai contraffattori dell’alta moda per conseguire illeciti vantaggi economici a scapito dei consumatori, i quali acquistano incautamente e senza garanzie dei più elementari standard di sicurezza.