A seguito di indagini codelegate ai militari operanti dal PM Dott. Andrea Di Giovanni, della Procura della Repubblica di Pescara, è emerso che l’indagato, proprietario o comunque utilizzatore dell’area recintata, raccoglieva e recuperava, in assenza di autorizzazioni, rifiuti di vario genere, tra cui parti meccaniche di autoveicoli, mezzi meccanici e pneumatici fuori uso, vecchi elettrodomestici (climatizzatori, lavatrici, frigoriferi), bombole di gas, materie plastiche, tavolame e altri rifiuti da meglio caratterizzare, costituendo di fatto, su circa 2.800 metri quadrati di superficie, una discarica abusiva di rifiuti speciali, pericolosi e non, probabilmente derivanti da un’attività reiterata di raccolta metalli e officina meccanica.
Lo stesso straniero è stato nominato custode giudiziario dell’area, anche per i terreni di proprietà di una nota società di produzione elettrica, occupati in parte da tale discarica.
“L’indagato”, hanno dichiarato gli inquirenti, “oltre alla confisca dell’area sulla quale è realizzata la discarica abusiva, se di proprietà, per l’esercizio dell’attività di gestione dei rifiuti non autorizzata rischia anche l’arresto da sei mesi a due anni e l’ammenda da 2.600 a 26.000 €, se si troveranno anche rifiuti pericolosi”.