Pescara. Dopo diverse ore di camera di consiglio, è arrivata la sentenza di primo grado per la tragedia di Rigopiano.
Il Gip Gianluca Sarandrea alle 17 in punto ha letto il dispositivo, dal quale risultano diverse assoluzioni, come quella per diversi reati a carico dell’ex prefetto di Pescara Francesco Provolo, per il quale erano stati chiesti 12 anni di reclusione.
Assolto anche l’ex presidente della provincia di Pescara, Antonio Di Marco (richiesti 6 anni di reclusione).
Condannato a 2 anni e 8 mesi il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta (richiesti 11 anni e 4 mesi) per non avere emesso un’ordinanza di inagibilità e di sgombero dell’Hotel Rigopiano.
Condannati a 3 anni e 4 mesi per i dirigenti della provincia Paolo D’Incecco e Mauro Di Blasio (richiesti 10 anni), responsabili di non avere trovato una turbina per sgomberare la strada dalla neve e di non avere chiuso un tratto della Strada Provinciale 8.
Condannati il gestore dell’hotel Bruno Di Tommaso (6 mesi) e il tecnico Giuseppe Gatto (6 mesi), redattore della relazione tecnica allegata alla richiesta della Gran Sasso spa di intervenire su tettoie e verande dell’hotel per l’accusa di falso.
In totale sono 5 le condanne sui 30 imputati, assolti tutti gli altri.
Veementi le reazioni di protesta dei familiari delle vittime presenti in aula: tanti in lacrime e molte le urla all’indirizzo della corte: “Vergogna vergogna. Ingiustizia è fatta. Assassini. Venduti. Fate schifo”.
Alessio Feniello, padre di Stefano, giovane morto tra le macerie, è stato portato a forza all’esterno dell’aula mentre urlava parole ingiuriose e travolgeva alcune suppellettili in un impeteo di rabbia. Giampaolo Matrone, superstite che nella valanga ha perso la moglie Valentina Cicioni, avrebbe minacciato il giudice che “Non finisce qui”, parlando di “sentenza schifosa” che ha dato a lui e agli altri familiari e superstiti “una seconda morte”.
L’avvocato Romolo Reboa, difensore di parte civile per alcuni familiari, a margine della sentenza ha rimarcato “l’impianto accusatorio debole” impostato da parte dell’accusa.
Il procuratore capo Giuseppe Bellelli, dal canto suo ha dichiarato: “Attenderemo le valutazioni della sentenza per valutare il ricorso all’Appello. Ciò che emerge chiaramente è che è stato cancellato il reato di disastro colposo”.