L’organizzatrice del festival, Carla Tiboni, stamani ha denunciato la presenza di operai impegnati a stendere “prodotti chimici e tossici” sulle gradinate delle tribune “cantierizzati”, annunciando la sospensione della manifestazione per “non far respirare materiali pericolosi e maleodoranti” al pubblico.
La scoperta avvenuta durante un sopralluogo della Tiboni e del suo staff, in vista della serata conclusiva del 2 luglio, una “sopresa, non avendo ricevuto alcun avviso”, annunciando di meditare di interrompere le proiezioni dei film in concorso in programma questa settimana.
Dal Comune, però, sono arrivate a più riprese diverse repliche, tra cui quella del sindaco Carlo Masci, con un post su Facebook corredato di foto, che bolla come “falsa” la notizia: “I lavori di riqualificazione sono cominciati un mese fa”, sostiene il sindaco, “il teatro è perfettamente fruibile, già si sono svolte diverse manifestazioni, riuscite perfettamente, con migliaia di presenze, l’impresa sta lavorando senza creare un problema, il cronoprogramma è stato fatto per permettere lo svolgimento di tutte le iniziative, abbiamo fatto i salti mortali per fare i lavori e gli spettacoli. Sono andato personalmente a verificare la struttura, come si vede dalle foto. Il Premio Flaiano, sia per le proiezioni cinematografiche, dove sono disponibili 1000 posti, sia per la serata finale, dove saranno disponibili 2000 posti, potrà svolgersi tranquillamente al d’Annunzio. Quante polemiche inutili”.
Quindi la replica della Tiboni, che respinge le accuse di falsità, sostenendo che le foto mostrate da Masci siano “vecchie: Le loro foto sono vecchie. Notate il pavimento blu, che adesso e’ grigio. Questo è lo stato dei luoghi reale del Teatro D’Annunzio con gli operai al lavoro, fotografie scattate alle 11.27. Ringrazio chi mi ha diffamata, perché con le cause civili che intentero’ contro di loro finanziero’ iniziative culturali. Ringrazio chi ha espresso solidarietà per i Premi Internazionali Flaiano che secondo qualcuno, a fronte di un contratto, dovrebbe proiettare i film in una platea cantierizzata”.
La vicenda si è chiusa, però, nel migliore dei modi: cantiere rimosso. A comunicarlo, sempre via social, è la stessa Tiboni: “Alle 16:30 il cantiere è stato rimosso”, posta su Facebook, facendo però seguire un’ultima foto polemica. Quella qui in basso.