Il vicesindaco Fabio Di Venanzio parla di “situazione paradossale”, perché, spiega, “Scafa, un centro di servizi, è l’unico paese della vallata ad essere privo di banda larga”. Il problema si trascina, ormai, da due anni, riferisce il vicesindaco, titolare delle deleghe alla Digitalizzazione, Innovazione e Commercio, ma il Comune non riesce ad arrivare a una soluzione.
“Nel 2016”, spiega ancora Di Venanzio, “vennero appaltati dall’azienda Infratel – società in house del Ministero dello Sviluppo Economico – i lavori per il posizionamento dei cavi necessari alla connessione a banda larga o in fibra ottica in tutta la provincia di Pescara. Un servizio che consente di navigare più velocemente sul web, a costi contenuti per gli utenti. A Scafa, i cavi furono posizionati in tutto il territorio comunale già due anni fa, ma l’allaccio alla rete della banda larga non è ancora avvenuto. Manca l’ultimo tratto che attraversa la Statale 5, i cavi dovrebbero passarvi sotto per allacciarsi alla rete nazionale”.
“Ma si dà il caso”, incalza il vice sindaco, “che la manutenzione della Statale 5 sia di competenza dell’Anas e che questa neghi ad Infratel la messa in posa dei cavi in fibra ottica. In pratica, abbiamo un territorio già dotato di tutto per utilizzare la banda larga, ma questo contrasto burocratico tra Anas ed Infratel sull’ultimo tratto, finora, ha bloccato l’attivazione del servizio. Davvero una situazione beffarda, di certo, inaccettabile”.
“L’Amministrazione comunale ha fatto tutto ciò che era in suo potere”, assicura Di Venanzio, “Abbiamo sollecitato ripetutamente la conclusione dei lavori, ci sono stati diversi contatti con i rappresentanti di Infratel, l’ultima lettera all’azienda l’abbiamo inviata lo scorso 26 gennaio e non ha avuto risposta. Purtroppo, la soluzione del problema è nelle mani di Infratel ed Anas, noi più di questo non possiamo fare. E lo dico con la consapevolezza che questo disservizio sta creando enormi disagi a tutta l’economia locale ed all’utenza in generale. È un danno notevole per gli operatori commerciali, i liberi professionisti ed i datori di servizi importanti, come, per esempio, il distretto sanitario, il centro per l’impiego o il centro vaccinale. Pensate all’Istituto comprensivo, che, negli ultimi tempi, ha praticato la cosiddetta didattica a distanza. Senza banda larga, diventa complicato, talvolta impossibile svolgere la didattica a distanza e le attività multimediali che richiedono l’uso della rete informatica”.
“Lo ripeto, è assurdo che proprio Scafa, il centro di servizi della Val Pescara, debba avere un problema così serio”, conclude.