A Pescara, il 15 giugno, manifestazione a difesa della sanità pubblica e del diritto alla salute contro i tagli e il definanziamento
A promuoverla è l’Intersindacale sanitaria, che chiama alla mobilitazione le altre associazioni e tutti i cittadini. “A rischio la tenuta sociale del Paese”
Un sistema, quello della sanità pubblica nazionale e regionale, che mostra le sue inefficienze e rischia di implodere a causa della carenza di medici e del continuo e progressivo definanziamento. Una situazione messa ulteriormente in crisi dal disegno di legge sull’autonomia differenziata, che potrebbe accentuare il divario tra Nord e Sud, frantumare definitivamente la salute come diritto costituzionalmente garantito e incentivare il ricorso alla sanità privata con enorme aggravio di spese per i cittadini. I 70mila posti letto tagliati in dieci anni e i 5 milioni di giorni di ferie accumulate negli anni e non godute da parte dei medici e dirigenti sanitari del Servizio sanitario nazionale sono alcuni dei paradossi riportati di recente dalle cronache. Il sistema sanitario italiano ha peraltro un finanziamento nettamente inferiore ad altri Paesi. La Germania, ad esempio, spende oltre il 9% del Pil e ha 8 posti letto per mille abitanti, mentre l’Italia è scivolata da tempo sotto il 6,1% e offre appena 3 posti letto per mille abitanti.
Difendere la sanità pubblica e il diritto alla salute dei cittadini, alla luce di questa premessa, è l’obiettivo della manifestazione e della conferenza stampa, promosse dall’Intersindacale regionale dei medici, veterinari e dirigenti sanitari, che si svolgeranno giovedì 15 giugno, a partire dalle ore 10,30, a Pescara, nell’Aula Magna dell’ospedale civile Santo Spirito.
“Di fronte all’ormai evidente e premeditato disegno di continuare a demolire il Servizio Sanitario Nazionale, che riconosce radici lontane, è ormai urgente e necessaria la mobilitazione non solo della categoria ma anche della cittadinanza e dei fruitori delle cure” si legge nel documento, firmato congiuntamente dalle sigle appartenenti all’Intersindacale, che ha chiamato alla mobilitazione anche le altre associazioni del territorio e i cittadini collegandosi idealmente e concretamente alle altre iniziative in corso di svolgimento in altri capoluoghi italiani e seguite alla manifestazione tenutasi a Roma lo scorso 15 dicembre.
Le varie sigle che hanno aderito alla manifestazione e che parteciperanno all’incontro con i giornalisti (Anaao Assomed Abruzzo, Cimo-Fesmed, Aaroi-Emac, Fassid, Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn, FVM, CISL Medici e UIL Fpl) intendono, in particolare, dare voce al disagio sempre più profondo, radicato e diffuso tra i medici e tra i cittadini e rivolgere un appello a tutti affinché si comprenda che la salute è un problema sociale e non solo professionale da cui dipende anche la tenuta sociale del Paese.
Da qui la necessità di invertire immediatamente la rotta tornando innanzitutto a investire sul personale medico e sanitario e sul diritto alle cure. Un appello che l’Intersindacale rivolge a Regione e Governo come primi decisori e gestori delle politiche sanitarie.