Pescara. C’era un elicottero in attesa per evacuare l’Hotel Rigopiano il 18 gennaio 2017, prima della valanga che lo travolse uccidendo 29 persone.
Emerge dai messaggi Whatsapp scritti nelle ore precedenti la tragedia e riconducibili a due vittime, mostrati per la prima volta ieri durante la nuova inchiesta della Tgr Abruzzo firmata dal giornalista Ezio Cerasi. Nei messaggi si parla dell’attesa di un elicottero per l’evacuazione preventiva dell’albergo isolato dalla neve. Poco dopo le 15 del 18 gennaio Emira De Acetis, vedova di Roberto Del Rosso, ideatore dell’hotel, tra le vittime della tragedia, viene contattata al telefono da un amico del marito: le riferisce di aver ricevuto un Whatsapp da un suo conoscente, ospite dell’hotel, che gli scrive dell’attesa di un elicottero per l’evacuazione.
Emira ignora la notizia, cerca di contattare il marito, non ci riesce e decide di chiedere conferma al receptionist Emanuele Bonifazi con un messaggio inviato alle 15.23. “Non so nulla di questa cosa”, risponde il 31enne, una delle giovani vittime di Rigopiano. L’inchiesta della procura di Pescara è alle battute finali. Tra gli accertamenti ancora in corso quelli disposti sul telefonino di Roberto Del Rosso recuperato tra le macerie.
Al vaglio dei carabinieri del Ris soprattutto la messaggistica: il gestore dell’hotel potrebbe aver inviato sms o whatsapp di aiuto visto l’isolamento della struttura e il panico degli ospiti che volevano interrompere il soggiorno dopo le scosse di terremoto della mattina.