Il fascicolo è stato aperto dalla Procura di Pescara in seguito ad una denuncia presentata nell’ottobre scorso da tre consiglieri comunali di opposizione, in relazione all’approvazione del nuovo Piano di emergenza comunale, avvenuta in seguito al disastro dell’Hotel Rigopiano.
Il primo cittadino di Farindola è finito sotto la lente dei magistrati con l’accusa di avere omesso di rispondere tempestivamente all’istanza di accesso agli atti, avanzata dai consiglieri di minoranza e di avere successivamente fornito loro un falso documento denominato “rapporto preliminare Vas (valutazione ambientale strategica), comunque differente da quello originale depositato in Comune”, oggetto di specifica delibera.
“Il sindaco Lacchetta non ha neanche il minimo dubbio sulla correttezza del proprio operato, ha piena fiducia nella magistratura ed è serenissimo, al punto che si è offerto lui, fin dal 17 luglio scorso, di andare a chiarire dal sostituto procuratore Papalia, prima che chiunque lo contattasse”, commenta l’avvocato Cristiana Valentini che, insieme al legale Goffredo Tatozzi, assiste Lacchetta.