Pescara. Il capoluogo adriatico classificato tra le peggiori città d’Italia per qualità della vita nella graduatoria de Il Sole 24 Ore.
Il principale quotidiano economico nazionale piazza Pescara, per i livelli sicurezza, alla posizione 102 su 110 città italiane, in compagnia di città come Milano, Bari, Roma, le cui dimensioni, sia in termini geografici che demografici, sono almeno il quadruplo. Peggio anche di Napoli, che si trova al 96° posto.
Una classifica sulla vivibilità che vede la città dannunziana risalire 19 posizioni solo per il settore ‘divertimento’, dunque per il numero di bar, ristoranti, cinema ed eventi rispetto alla popolazione.
Pescara è all’85° posto per Ricchezza e consumi, al 68° posto per Lavoro e innovazione, all’87° posto per Ambiente e servizi. In altre parole, i tre parametri che si riassumono sotto la dicitura di ‘qualità della vita’ rappresentano la bocciatura dell’amministrazione Alessandrini, ossia la ricchezza di un territorio, parametro fondamentale per una città che fonda la sua economia sul commercio, il Lavoro e la sicurezza. Tant’è che siamo al 75° posto quanto a tasso di disoccupazione giovanile nella fascia di età compresa tra i 15 e i 29 anni.
“In altre parole Pescara”, commenta critico il gruppo consiliare di Forza Italia, “è oggi una città dove ci si può trastullare, ma dove non c’è lavoro, non si crea occupazione, non si tutela l’ambiente e, soprattutto, dove i cittadini non si sentono sicuri. E questo decreta il fallimento dell’amministrazione Alessandrini che da quattro anni e mezzo continua a buttare centinaia di migliaia di euro per finanziare lustrini e paillettes ignorando le istanze di tutela che pure provengono dai suoi cittadini”.