“Questi lavoratori – ha detto Lucio Cipollini della Cgil della Filcams Cgil, a Pescara nella manifestazione tenutasi in Piazza Italia – Aspettano da troppo tempo il rinnovo del contratto. Sono lavoratori fondamentali in tutti i settori pubblici, ospedali, scuole, uffici pubblici, fabbriche. Fanno un lavoro scomodo e lo fanno con precarietà e per pochi soldi. Siamo dinanzi alla Prefettura per chiedere che anche il Prefetto si faccia portavoce, con Governo e ministero del Lavoro, per far sì che si avvii un tavolo di lavoro per il rinnovo di un contratto che non può più aspettare”.
“Nonostante le aziende stiano incrementando i loro fatturati negli appalti, soprattutto nella sanità – ha aggiunto Terenzio Chiavaroli della Uil – si rifiutano di sottoscrivere un contratto nazionale che dia dignità alle persone che lavorano in questi settori. Si fa sempre più ricorso a straordinari, si rinuncia a nuove assunzioni e gli appalti sono sempre più stringenti”. Infine Marcela Carletti, Fisascat Cisl: “Noi troviamo disumano che si debba lavorare per 5.50 euro netti all’ora. Senza questi lavoratori si fermerebbero molte attività, si fermerebbe la sanità, che crollerebbe. Questi sono i lavoratori applauditi per mesi in piena pandemia, che sono stati però dimenticati. La loro funzione è fondamentale soprattutto in questo periodo di emergenza sanitaria, considerando l’impegno e le difficoltà con cui devono fare i conti quotidianamente, a contatto costante con contagi e malati”.