Pescara. “Manca la volontà, da parte della magistratura, di celebrare nel modo più celere possibile questo processo. Nonostante il pm abbia chiesto di intensificare il calendario delle udienze, si è deciso di continuare con una udienza al mese, nonostante un processo così grande e pieno di sfaccettature”.
Sono le dure parole di Gianluca Tanda, del Comitato vittime di Rigopiano, espresse questa mattina in tribunale a Pescara, al temine della terza udienza preliminare sul disastro del resort, rinviata al prossimo 29 novembre a causa dello sciopero nazionale dei penalisti, che protestano contro la riforma della prescrizione.
I familiari delle vittime, che hanno comunque preso parte all’udienza, hanno esposto una serie di striscioni, all’esterno del Palazzo di giustizia, con le scritte: “Il dolore non va in prescrizione né si rinvia” e “29 morti non scioperano ma vogliono giustizia”.
Tanda sottolinea che il Comitato vittime, in dissenso rispetto alla posizione dei penalisti, è a favore della riforma delle prescrizione, “perché io devo poter tornare a casa e dire a mia madre chi sono i colpevoli, chi ha ucciso suo figlio e non certo che non lo potremo mai sapere perché sono scaduti i termini di legge ed è scattata la prescrizione”.