Giancaterino, che è uno dei 25 imputati, è stato aggredito alle spalle, mentre stava prendendo un caffè, da Maria Perilli, madre di Stefano Feniello, una delle 29 vittime della tragedia.
La donna ha preso a pugni l’uomo, che poi è caduto a terra, urlandogli: “Hai firmato la condanna a morte di mio figlio”.
Immediatamente sono intervenute le forze dell’ordine e successivamente anche gli operatori del 118, che hanno assistito Giancaterino.
“Stavo prendendo un caffè con i miei avvocati – ha raccontato l’ex sindaco – quando sono stato aggredito. Non so da chi, era una donna. Mi ha picchiato, mi ha riempito di botte. Segue querela”.
“Era al bar allegramente – la versione di Maria Perilli – quando è stato lui a firmare la condanna a morte di mio figlio e allora l’ho preso a pugni. Lui è il doppio di me – ha osservato poi la donna – quindi potete immaginare il male che gli ho fatto…”. Perilli infine ha detto: “E’ stato lui a firmare i primi documenti per l’ampliamento dell’albergo e ha dato la possibilità all’albergo, da quel momento, di essere aperto anche durante l’inverno, non solo d’estate, quindi ha condannato a morte Stefano”.