Il noto testimone Pinuccio Fazio sarà da oggi, 2 maggio, in sei istituti scolastici di Pescara per incontrare gli studenti e ricordare suo figlio Michele Fazio, nell’ambito del progetto di educazione alla legalità organizzato in Abruzzo del Premio Borsellino in collaborazione con la sezione abruzzese dell’associazione Magistrati, in base al protocollo di intesa non oneroso con il ministero per l’istruzione.
Michele Fazio è un ragazzo barese di quindici anni, pieno di vita e di entusiasmo, che una sera di luglio sta tornando a casa per cenare con la propria famiglia. All’improvviso viene strattonato; non ha il tempo di voltarsi indietro, sente degli spari, sono attimi: un proiettile gli perfora il cranio e lui cade riverso per terra. Qui il 12 luglio del 2001 colpi di pistola come schegge impazzite squarciarono il cuore di Bari vecchia: uno si conficcò nella nuca di Michele Fazio, mentre tornava a casa col sorriso e delle pizze portate a mano dopo aver lavorato al bar. Così è stato ucciso “per sbaglio” Michele Fazio, allora quindicenne, colpevole soltanto di trovarsi “per sbaglio” nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Vittima sacrificale di un colpo vagante nell’ ennesimo scontro tra i clan . A più di venti anni dal rumore delle pistole grazie ai genitori, Lella e Pinuccio Fazio, la storia spezzata di Michele e l’assurdità della sua morte innocente tornano a ricomporsi per diventare quella memoria collettiva di cui non solo Bari, ma ogni città che protegge i propri figli deve riappropriarsi: nella consapevolezza che occorre sempre volere, pretendere, provocare una giustizia e un impegno a volte troppo difficili per gli onesti. Ci voleva questo ennesimo fatto di sangue per risvegliare le coscienze dei baresi. Da quel momento Michele è diventato simbolo della rinascita. Oggi, a 21 anni dalla sua morte, istituzioni, associazioni e cittadini in tutta Italia ricordano le vittime innocenti della mafia.
Pinuccio Fazio sarà in 6 istituti scolastici di Pescara nei giorni 2,3, 4 maggio per portare la sua testimonianza. Con mirabile forza i genitori, Lella e Pinuccio Fazio, hanno creato un’associazione a pochi passi dal luogo in cui per sbaglio la traiettoria del proiettile ha colpito Michele. Come a dire “noi da qui non ci muoviamo”. Animato dalla ferma consapevolezza che uniti si può abbattere il muro dell’omertà, Pinuccio Fazio è un instancabile promotore della legalità nelle scuole, nelle associazioni, nelle parrocchie di tutta Italia, da nord a sud. Il suo racconto si fa ogni giorno testimonianza.