Il Ministero dell’Ambiente ha pubblicato stamani il decreto ministeriale con il quale ha approvato parzialmente il progetto di bonifica dell’area ex Montecatini a Piano d’Orta, presentato dalla Edison.
“Il Ministero”, riferiscono Forum H2o e Stazione Ornitologia Abruzzese, “ha ritenuto approvabile il progetto di Edison solo limitatamente alla parte del documento “Analisi di Rischio e Progetto Operativo di Bonifica – Area ex Montecatini – Piano d’Orta, trasmesso dalla Edison SpA con nota del 20 febbraio 2018, relativa all’Intervento di rimozione dei rifiuti di produzione (compresi quelli frammisti a materiali inerti rivenuti nei punti di indagine R3 e R5). Pertanto è un’approvazione parziale in considerazione delle criticità evidenziate nei pareri ISPRA e Arta sugli elaborati depositati da Edison”.
Si tratta delle aree del sito industriale interne al Sito Nazionale di Bonifica, abbandonate dal 1964-1965 e poste sotto sequestro nel 2007, contestualmente alla discarica dei veleni di Bussi.
“Comunque un punto importante della procedura”, affermano in una nota le associazioni ambientaliste, “Per anni ci siamo battuti strenuamente contro iter lentissimi, spesso poco trasparenti e, soprattutto, inconcludenti. A volte sembrava tutto perduto ma per l’ennesima volta si dimostra che le lotte possono essere vincenti se si persevera. Ora si tratta di pretendere l’attuazione di questa parte del progetto nel più breve tempo possibile e di far correre le procedure anche per la ridefinizione delle parti pesantemente criticate da ISPRA e ARTA nonché quelle per la bonifica delle aree circostanti, esterne al SIN ma egualmente pesantemente contaminate (comparto Z ad esempio). Alcuni lavori di Messa in sicurezza sono partiti dopo le nostre segnalazioni ed insistenze e grazie all’individuazione del responsabile della contaminazione da parte della Provincia”.
“Resta tanto da fare anche nella restante parte del SIN nel suo complesso”, concludono gli ambientalisti, “Si va dalla conclusione del procedimento della conferenza dei servizi per la discarica Tremonti a Bussi all’avvio dei lavori sulle discariche 2A e 2B. Sull’area industriale di Bussi officine c’è un ritardo clamoroso da colmare”.
“Il Ministero”, spiega ancora il Wwf Abruzzo, “ha detto sì all’intervento di rimozione dei rifiuti di produzione (compresi quelli frammisti a materiali inerti rivenuti nei punti di indagine R3 e R5) contenuto nel documento “Analisi di Rischio e Progetto Operativo di Bonifica – trasmesso dalla Edison SpA con nota del 20 febbraio scorso, con alcune condizioni. No invece all’Analisi di Rischio e all’Intervento di rimozione dei terreni contaminati per la stessa area. La rimozione dei rifiuti sarà possibile a condizione che siano rispettate alcune prescrizioni: a seguito della rimozione si dovrà procedere alla caratterizzazione del fondo e delle pareti degli scavi e alla prosecuzione della bonifica e inoltre tutte le attività dovranno essere preventivamente concordate ed eseguite secondo le modalità operative indicate dall’ARTA Abruzzo e dall’AUSL di Pescara. Per quanto riguarda invece l’Analisi di rischio il Ministero chiede che il documento sia adeguato alle prescrizioni date da ISPRA e alle indicazioni tecniche di ARTA Abruzzo. In pratica ISPRA ritiene che la bonifica debba essere portata avanti con l’ottica di garantire la piena fruibilità dell’area e non considerandone una futura cementificazione; che debba essere approfondita l’analisi in relazione alla presenza di arsenico volatile e non volatile; che sia da elaborare un piano di interventi di bonifica per fasi e per aree in modo da diversificare gli interventi per le aree libere e quelle in cui sono presenti edifici. Come conseguenza della bocciatura dell’analisi di rischio, il Ministero considera non approvabile anche l’intervento di rimozione dei terreni contaminati”.