Pianella. “ Il Comune di Pianella, nonostante si sia posto in essere un martellante tentativo di strumentalizzazione, non aveva alcuna competenza nella decisione di chiusura della sezione distaccata della scuola media di Cerratina, ed il dato emerge in maniera perentoria proprio dalla lettura della sentenza del TAR di Pescara che, difatti, non ha neppure visto l’ente locale chiamato in giudizio, ma ha comunque agito nell’ambito del proprio ruolo con l’obiettivo di perseguire in ogni modo l’interesse dei ragazzi”.
Lo spiega il vice sindaco Antonio Faieta, specificando che, avendo avuto conoscenza della sentenza, per primo lo aveva reso noto ai consiglieri comunali il 28 marzo nel corso della seduta.
“ Sin dall’inizio il sindaco e l’intera amministrazione – aggiunge Faieta – consapevoli del disagio che tale decisione avrebbe arrecato ai genitori si sono attivati tempestivamente, e il sindaco in prima persona ha cercato una linea di mediazione con il responsabile del servizio scolastico regionale che consentisse una deroga al numero di iscritti necessario, come avvenuto negli anni precedenti, ma, una volta preso atto dei tagli ministeriali all’organico docente, e delle conseguenti decisioni della dirigente scolastica, la quale, come spiega il TAR, può essere solo soggetta al controllo formale della motivazione, ma non ad ingerenze sostanziali nella propria autonomia decisionale, il comune ha optato per la soluzione che mantenesse aperte delle prospettive future.”
Il vice sindaco ripercorre le decisioni assunte dall’ente in questo senso nell’estate 2017: “ Proprio l’esito del giudizio amministrativo dimostra come, nonostante la pronuncia censuri la carente motivazione del provvedimento di spostamento della sede, non ne può far scaturire alcun effetto organizzativo concreto, dal momento in cui, nel rigettare sia la richiesta di ripristino della situazione precedente, sia la richiesta di risarcimento danni pure avanzata contro la scuola, fa comunque salva l’autonomia decisionale scolastica e, per tale ragione, tale preesistente consapevolezza ci ha indotto all’epoca ad evitare sterili polemiche e porre immediatamente in essere misure compensative per le famiglie coinvolte, come il trasporto gratuito per la sede centrale ed il rimborso dei libri di testo necessari, al fine di non far crollare nel 2017 il numero degli iscritti e lavorare nel corso dell’’anno scolastico per arginare l’emorragia numerica che da anni vede gli alunni che escono dalla quinta elementare di Cerratina iscriversi altrove alla prima media.”
“Proprio in coerenza con questa strategia – conclude Faieta – si è mantenuta comunque aperta e funzionante la sede della ex media, dedicandola temporaneamente alle attività integrative della attigua elementare, ma, invece di assumere comportamenti responsabili e consapevoli della delicatezza della materia e costruire un percorso di condivisione per riportare già dal 2018 il numero di iscritti a quello necessario, sono prevalse vecchie logiche di strumentalizzazione politico-campanilistica ed i genitori, invece di essere indirizzati verso l’unica possibile e temporanea, benché problematica, soluzione del problema, dapprima sono stati indotti ad iscriversi altrove e poi dirottati verso un contenzioso giudiziario che, al di là della evidenza sul difetto di motivazione, non ha e non può avere alcun effetto concreto sulle decisione assunte e su quelle da assumere: non è il TAR, come vorrebbe far credere chi oggi ha il problema di spiegare ai genitori di averli trascinati in un inutile e gravoso dispendio di tempo e denaro, che può far riaprire la sezione della media di Cerratina, ma solo un adeguato numero di iscritti e, pertanto, se la scuola non dovesse riuscire a riaprire neppure nel 2018, le responsabilità saranno da individuare esclusivamente in chi, per logiche elettorali e di campanile ha reso di fatto vano ogni sforzo, anche economico dell’amministrazione comunale finalizzato a riportare il numero degli iscritti alla media di Cerratina a quello indicato dalla legge .