Arrestato a Pescara un uomo di 50 anni per estorsione e usura nei confronti di alcuni proprietari di attività commerciali della zona al culmine di minacce e violenze per farsi pagare il “pizzo”
Nell’ultimo anno il dato delle imprese italiane a rischio usura torna a crescere, toccando quota 118mila, con un incremento, rispetto al 2023, di oltre 2.600 unità. Si tratta prevalentemente di artigiani, esercenti, commercianti o piccoli imprenditori che sono “scivolati” nell’area dell’insolvenza e, conseguentemente, sono stati segnalati dagli intermediari finanziari alla Centrale dei Rischi della Banca d’Italia, una “schedatura” che preclude a queste attività di accedere a un nuovo prestito e “costringe” gli stessi commercianti a rivolgersi alla malavita locale per riuscire a far quadrare i conti.

Nei giorni scorsi, al termine di un’ indagine portata avanti dalla squadra mobile di Pescara, è stato arrestato un insospettabile uomo di mezza età, residente nel capoluogo abruzzese, che si era reso protagonista di aggressioni e violenze ai danni di commercianti della zona che, per problemi economici legati all’andamento degli affari delle loro attività, si erano rivolti a lui per alcuni prestiti in denaro.
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Un sottobosco enorme che fa paura
Una crisi che continua a mietere sempre le stesse vittime, artigiani, commercianti, piccole aziende, sempre più alle prese con i costi lievitati, le tasse che aumentano anno dopo anno e la grande distribuzione che lascia soltanto le briciole a chi magari da tanti anni e con enormi sacrifici ha avviato la propria attività su strada. Furti, rapine, taccheggio, estorsioni hanno il loro enorme peso per il mondo del commercio, ma resta l’usura la vera bestia nera, lo spauracchio per chi prova a uscire da una crisi e si ritrova invece stritolato in un meccanismo perverso da cui è praticamente impossibile uscire.

Un fenomeno percepito in aumento da un imprenditore su 4 e con 31mila piccole aziende, soprattutto quelle a gestione familiare, a rischio. L’ultimo esempio arriva da Pescara, in Abruzzo, dove la Polizia di Stato ha arrestato un uomo di 50 anni con l’accusa di estorsione e usura, dopo aver ripetutamente minacciato e aggredito due commercianti stranieri per ottenere somme di denaro superiori ai prestiti concessi, creando un clima di terrore e danneggiando in più occasioni i loro locali.
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Un clima di terrore e paura
Secondo le indagini condotte dagli inquirenti, in seguito proprio alle denunce presentate dalle due vittime, l’uomo aveva concesso prestiti di 6.000 e 15.000 euro ai due commercianti, pretendendo però in seguito la restituzione di somme superiori al capitale iniziale, nonostante questo fosse già stato restituito. Al rifiuto dei due cittadini stranieri di pagare altro denaro, l’uomo si è reso protagonista di aggressioni fisiche ai due malcapitati, arrivati a essere picchiati a sangue, devastando i loro locali fino a minacciarli di morte se non fosse stato pagato quanto preteso.

Dopo l’arresto dell’uomo, la perquisizione effettuata nel suo appartamento ha portato alla scoperta di un vero e proprio brogliaccio dove annotava con regolarità i pagamenti dei due commercianti tanto da far pensare che non fossero i soli a essere soggetti alle ritorsioni del 50enne. Al momento dell’arresto, l’uomo era anche in possesso di 55 grammi di cocaina nascosti in una cassaforte e oltre a 14mila euro in contanti. Il coraggio, portato da una situazione disperata dei due commercianti asiatici, ha portato loro alla liberazione dall’usuraio, un coraggio che chissà quanti altri artigiani o commercianti che vivono una situazione simile ancora non sono riusciti a trovare.