Nonostante la forte divisione della maggioranza, in Abruzzo aumenteranno le tasse e colpiranno soprattutto una fetta della popolazione
Il tema dell’aumento delle tasse in Abruzzo è già stato motivo scontro nelle sedi istituzionali. Negli scorsi giorni, all’interno della sede della Regione, si è arrivato a un accesissimo – forse anche troppo – dibattito tra il presidente, Marco Marsilio, di FdI e il consigliere della Lega Carla Mannetti arrivata addirittura ad abbandonare la riunione dopo alcune parole poco educate del numero uno abruzzese.
Una situazione che è stata descritta anche da uno degli elementi del consiglio regionale, come Silvio Paolucci il capogruppo del Pd, che ha spiegato in una nota pubblicata nelle orse seguenti all’incontro:
“La stangata Irpef per i cittadini abruzzesi per coprire il buco della sanità, una manovra che dovrebbe essere ufficializzata forse lunedì con una delibera di Giunta. I cittadini dovranno pagare più tasse per una sanità che costringe 120 mila persone a rinunciare alle cure e con i livelli essenziali di assistenza agli ultimi posti. Ma la destra conferma festival e leggi mancia”.
La divisione è divenuta nota nelle ore seguenti. Da una parte Marsilio era a favore dell’aumento delle tasse per riuscire a coprire il disavanzo nella sanità. Dall’altra, ovviamente, la Mannetti che invece si è opposta per evitare l’ennesimo aumento delle spese tra i cittadini residenti in Abruzzo. Una battaglia che ha però clamorosamente perso.
Chi colpirà l’aumento delle tasse in Abruzzo?
Le tasse, dunque, sono in aumento per i cittadini abruzzesi. Per la precisione, come riporta Il Centro, un cittadino su cinque in Abruzzo subirà l’aumento delle tasse. Il prossimo martedì, infatti, il presidente della Regione Marco Marsilio firmerà e renderà ufficiale l’incremento delle aliquote Irpef.
In questo modo l’obiettivo diventerà quello di aumentare gli introiti con cui il governo regionale pareggerà i conti in rosso delle Asl. Gli aumenti interesseranno il 20 per cento dei contribuenti della regione Abruzzo, circa 244.000 cittadini. Solo il 4 per cento, però, scatterà l’aliquota più alta del 3,33 per cento. Per il restante 16 per cento, invece, rientra nella fascia intermedia del 2,3 per cento.
Insomma, il concetto è chiaro: più si è ricchi, più si paga. Mentre quelle famiglie che appartengono al ceto medio, se la dovrebbero cavare con un semplice extra annuale che dovrebbe aggirarsi sui 100 euro di spesa ogni dodici mesi.
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Un messaggio chiaro che Marsilio vuole mandare all’interno della destra ma che rischia di non essere colto. Il presidente della Regione Abruzzo, infatti, vuole invertire la tendenza di Forza Italia e Lega spesso tendenti all’abbassamento delle tasse, dimostrando che anche la strada opposta funziona ma senza gravare sui cittadini. Concetto che nel centrodestra continuano a non approvare.
