Pescara, un altro ricorso bocciato dal Tar: le scuole restano chiuse

Pescara. Un secondo ricorso al Tar, dopo quello che ha dato ragione al comune di Pescara, boccia la tesi di un gruppo di genitori che si è opposto all’ordinanza emanata sabato scorso dal sindaco Carlo Masci per la proroga della chiusura delle scuole di ogni ordine e grado della città fino al 31 marzo.

I genitori ricorrenti vogliono la riapertura delle scuole dell’infanzia, ma il sindaco incassa un secondo parere favorevole dal tribunale amministrati e rilancia, annunciando la didattica a distanza fino a Pasqua.

Con un post Facebook di questa mattina, Masci ha chiarito:

Il Presidente conferma la bontà delle chiusura, ribadisce la competenza del sindaco a emanare provvedimenti più restrittivi di quelli regionali, sottolinea che la chiusura è stata positiva perché ha diminuito il contagio, fa presente che fino a quando la curva dei contagi non sarà stabilizzata è giusto mantenere chiuse le scuole, dichiara di non avere titolo per entrare nell’aspetto scientifico. Specifica, inoltre, che, bisogna evitare che le scuole primarie siano aperte e quelle dell’infanzia siano chiuse, e quindi stabilisce che il sindaco, dopo il 28 marzo, prima di emettere un nuovo provvedimento di chiusura, sempre possibile nella sua autonomia, proceda a un coordinamento istruttorio con la Regione. La Regione ha già previsto la chiusura delle scuole, dalla primaria in su, fino al 6 aprile. Ogni altra interpretazione è fuorviante, se non falsa, le carte parlano da sole. Continuerò a fare le mie scelte con responsabilità, scienza e coscienza, anche se i ripetuti scomposti attacchi, quando fai soltanto il tuo dovere, fanno male. Rispetto i diritti di tutti, ma il diritto assoluto è quello della vita, oggi è il momento di bloccare il contagio per diminuire le probabilità di morte.

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