Pescara. Aria più pulita, forte propensione alla micromobilità e ancora qualche resistenza verso i mezzi a trazione eco, in particolare elettrico e ibrido.
La presentazione di “50 città 2021”, il rapporto annuale di Euromobility che valuta le performance dei capoluoghi di regione e delle città italiane con il maggior numero di abitanti, consegna a Pescara un onorevole ventitreesimo posto, dietro metropoli e agglomerati urbani che hanno una tradizione più consolidata nell’evoluzione della mobilità sostenibile.
Con i dati analitici ancora da pubblicare sul portale, il rapporto disegna una Pescara che inizia a prestare attenzione ai cambiamenti, anche facendo i conti con il difficile periodo della pandemia. Alcuni dati, come quelli sulla popolazione e sulla qualità dell’aria, si riferiscono al 2020, altri, come quelli sul trasporto pubblico locale, al 2019.
“Un elemento quest’ultimo – afferma subito l’assessore alla Mobilità, Luigi Albore Mascia – che ci consente però di ragionare con i dati del servizio pieno, non condizionato dal lungo periodo di lockdown e da tutte le limitazioni successive imposte dall’emergenza sanitaria. Di quello che è accaduto e sta accadendo abbiamo dovuto fare necessità, nel futuro vogliamo trasformarlo in virtù”.
I dati allora: Pescara, tra i centri urbani presi in considerazione, è la settima per densità abitativa, sfiora i 3500 abitanti per chilometro quadrato, la precedono città come Milano, Torino e Napoli. Bologna e Roma sono dietro: “Questo ci deve far riflettere – sottolinea Albore Mascia – su quanto sia complesso fornire servizi adeguati a un territorio fortemente urbanizzato. E in più attrattivo rispetto a un’area vasta che va ben oltre i confini provinciali”.
Il rapporto ci dice ancora che Pescara è una città che fa fatica a scrollarsi di dosso la “macchinite”: 18esima nell’indice di motorizzazione delle auto, è addirittura 32esima per quanto riguarda gli standard emissivi. Poco meno del 30% dei mezzi è ancora classificato tra l’Euro0 e l’euro3; il 28% circa è Euro6. Per quanto riguarda le auto a basso impatto Pescara è diciottesima, ma trentaduesima per l’ibrido e addirittura 35 per l’elettrico. Troppe le automobili vecchie ancora in circolazione. Con i motocicli va leggermente meglio: 14esima per indice di motorizzazione, può contare su un parco più nuovo, oltre il 50% dei mezzi è tra Euro3 ed Euro4.
“Note positive arrivano dalla qualità dell’aria – rileva l’assessore Albore Mascia – siamo sedicesimi in Italia e nel 2020 abbiamo avuto meno di 20 superamenti dei limiti, con una media annuale di Pm10 sotto i 26 mg per mc, a fronte di un limite di 40. Ci ha aiutato il lockdown? Può darsi, ma i dati di altre realtà urbane ci dicono che la valutazione non è così semplice. Stiamo lavorando per una città migliore, per far crescere una nuova consapevolezza degli strumenti di mobilità alternativa che offriamo: muoversi è anche una questione di mentalità oltre che di opportunità”.
Quarantaduesima per offerta e 30esima per domanda, Pescara è una delle città che ancora ha qualche criticità nel servizio, con conseguenze che si riflettono anche sull’utilizzo integrato dei mezzi. “Stiamo lanciando da più di un anno lo sharing – spiega Albore Mascia – lo studio prende in considerazione solo i monopattini: siamo undicesimi per disponibilità e settimi nel rapporto mezzi abitanti, rapporto in cui persino Milano è dietro di noi. Condivisione significa possibilità di usare diversi tipi di trasporto per muoversi più velocemente con meno problemi. Un criterio a cui vogliamo allineare anche il sistema di trasporto pubblico”.
Infine le corsie ciclabili, Pescara è ventunesima, con una media di 3 chilometri per diecimila abitanti: “Ma è, anche questo, un dato Istat del 2019 – spiega Albore Mascia – nei mesi successivi abbiamo lavorato, e molto, per implementare la rete, sempre nell’ottica di una città che deve trovare nella mobilità leggera e sostenibile la sua nuova velocità”.