Le autovetture, in particolare quelle di lusso, costituiscono importante indice di capacità contributiva e conseguente campanello di allarme che fa spesso scaturire approfondimenti con verifiche fiscali, di frequente a carico dei contribuenti che dichiarano al Fisco redditi esigui e non proporzionati rispetto al tenore di vita personale e/o familiare. I motivi legati al non adeguamento della normativa vigente, potrebbero essere di natura fiscale, nonché di evasione del bollo auto e di indebito risparmio sulla polizza assicurativa.
Al fine di individuare coloro che pongono in essere tali illegittime condotte e stratagemmi evasivi, il Gruppo Guardia di Finanza di Pescara – nel corso dei servizi di controllo economico del territorio – ha avviato un mirato ciclo operativo di controlli individuando già un significativo numero di casi.
Sono stati già individuati nove casi di soggetti proprietari e regolarmente residenti, con conseguente contestazione della violazione all’articolo 93 del Codice della Strada procedendo al fermo e al sequestro amministrativo dei veicoli con targa estera: polacca, rumena, francese, bulgara, tedesca, slovena e slovacca.
L’entrata in vigore della legge 132 del 2018 prevede che l’illecito scatta per il solo fatto di essere colti a circolare con targa estera (da parte dei residenti in Italia da oltre 60 giorni): per i trasgressori è ora prevista una sanzione amministrativa da 712 a 2.848 euro, con contestuale trasmissione del documento di circolazione alla Motorizzazione competente da parte dell’Organo accertatore al fine di ordinare l’immediata cessazione della circolazione del veicolo. Ma non basta: decorsi sei mesi dalla violazione, se non è stato richiesto il foglio di via per portarlo oltre il confine italiano, si applica la sanzione della confisca del veicolo stesso.