“Mentre le aiuole e le siepi permangono in uno stato di abbandono”, afferma una nota del comitato, “il Comune sembra essersi inventato una nuova pratica colturale: la decapitazione del Pino d’Aleppo. Proprio in questi giorni hanno tagliato alcuni Pini d’Aleppo nei pressi dell’Aurum, zona d’importanza storica e paesaggistica, esemplari i cui fusti contorti ricadevano su aiuole e non solo su strade e marciapiedi”.
“Ci chiediamo quanti mesi fa è stata scoperta la somma pericolosità di queste piante che da quasi 100 anni abbelliscono la città”, incalzano gli ambientalisti, Possiamo solo immaginare che le motivazioni di questi abbattimenti siano da imputarsi alla recente fobia degli alberi, in ogni caso resi pericolosi da cattive pratiche umane, dall’assenza di cure colturali e dalla mancanza di una adeguata e corretta manutenzione”.
“Di questo passo saranno tagliati tutti gli alberi, con un costo esorbitante cui dovrà sommarsi il costo di nuovi progetti e di reimpianti, costi pubblici sempre maggiori di manutenzione, per non parlare del prevedibile aumento dei costi sanitari”, conclude il coordinamento, chiedendo un incontro urgente con la nuova amministrazione per affrontare il tema del Patrimonio verde della città.