Il provvedimento emesso dall’Autorità Giudiziaria ha determinato la pena residua complessiva, che l’uomo deve espiare in forza di numerosi procedimenti penali aperti a suo carico per fatti avvenuti a partire dall’anno 2003, nella misura di 10 anni 7 mesi e 11 giorni di reclusione.
I reati contestati sono prevalentemente furti in abitazione, consumati mettendo in atto l’odioso stratagemma di fingersi dipendente della società di distribuzione del gas: unitamente ad altri complici, infatti, si presentava a casa di persone anziane e con la scusa di dover verificare le bollette o leggere il contatore approfittava della distrazione della vittima per sottrargli denaro o altri oggetti di valore.
Condannato diverse volte, anche per altri reati quali ad esempio evasione, stava espiando la pena in regime di affidamento in prova fino all’emissione del suddetto provvedimento che ne ha disposto la traduzione in carcere per scontare il cumulo di pene scaturenti dai predetti procedimenti penali.