Le indagini sono iniziate nella primavera del 2020 ed i reati scoperti sono stati commessi dal mese di dicembre 2019 fino ad agosto 2020.
Prima di agire gli indagati studiavano le vittime, le abitudini, le amicizie e le frequentazioni in modo da rendersi maggiormente credibili.
Il gruppo agiva sempre in squadre formate da tre persone in modo da entrare nelle abitazioni e saccheggiarle in pochi minuti.
Denaro, oro e oggetti di valore erano il bottino preferito ma non venivano disdegnate tessere bancomat o carte di credito con cui venivano prelevate cospicue somme di denaro o venivano effettuati costosi acquisti in negozi di abbigliamento ed elettrodomestici.
Quasi con cadenza giornaliera, gli indagati, dopo aver prescelto la vittima, recitavano una vera e propria scena teatrale, con ruoli ben assegnati; ad esempio, in un caso, una vittima ottantenne è stata avvicinata da una delle donne del gruppo che riusciva ad entrare in casa carpendo la fiducia della vittima facendole credere di essere un’amica della sorella per poi svaligiarle l’abitazione con l’aiuto dei complici.
In un altro caso, un’anziana signora è stata avvicinata da un finto tecnico del gas che riusciva ad entrare in casa a seguito della conferma avuta da una complice circa il prelievo da parte della vittima di una cospicua somma di denaro dall’ufficio postale. Nella circostanza, alla vittima è stato sottratto abilmente il denaro e alcuni monili che la donna indossava e che il finto tecnico aveva fatto togliere con la scusa che un’eventuale fuga di gas le avrebbe potuto procurare delle serie ustioni.
In un’altra circostanza un anziano è stato derubato di monili d’oro e contanti che aveva in casa da parte di due degli indagati che, presentatisi quali appartenenti all’Arma dei Carabinieri, inducevano la vittima ad aprire la cassaforte, prelevandone il contenuto mentre un terzo complice distraeva l’anziano.
All’alba, dunque, i carabinieri, con l’ausilio di unità cinofili e l’impiego di un elicottero, hanno bussato alla porta degli arrestati, tutti residenti tra Pescara e Montesilvano.
Al termine delle formalità di rito, quattro arrestati sono stati tradotti in carcere mentre due ristretti in regime di arresti domiciliari.