Pescara. Dopo il botta e risposta tra centrodestra e centrosinistra per le responsabilità di quello che è stato definito lo sfratto de Lo sPaz, è il presidente dell’associazione che gestiva il centro di aggregazione giovanile a prendere la parola sul caso.
Carte alla mano, ieri Forza Italia aveva accusato l’ex maggioranza di centrosinistra di aver decretato l’annullamento della gestione dello spazio di via del Circuito alle associazioni So.Ha e 360 Gradi, con la pronta risposta dell’ex assessore Di Iacovo.
Chiamati in causa, il presidente dell’associazione sPaz, Carlo Damiani, con la lettera che pubblichiamo integralmente.
Oggi, giovedì 21 novembre, abbiamo appreso dagli organi di stampa che il Gruppo Consiliare di Forza Italia al Comune di Pescara, ha dichiarato che agli atti dell’ente risulta una lettera firmata dall’allora Dirigente per competenza, con la quale si sarebbe chiesto alle associazioni So.Ha e 360 Gradi “il rilascio immediato dell’immobile e la restituzione delle chiavi al Servizio Patrimonio.
In qualità di presidente dell’Associazione sPaz, già Associazione So.Ha, dichiaro in fede di non aver mai ricevuto detta comunicazione, in alcun modo, formale o informale. Com’è noto, pertanto, le attività aggregative e culturali del centro di aggregazione giovanile Lo sPaz sono continuate in regime di prorogatio. Ci teniamo inoltre a specificare che l’Associazione sPaz non ha mai chiesto alcuna “garanzia” per la propria permanenza nel centro di aggregazione giovanile tramite assegnazione diretta. Già dagli inizi della campagna “Dateci Spazio” per l’apertura di centri di aggregazione giovanile sul nostro territorio, la nostra unica richiesta è stata che il Comune di Pescara aprisse bandi per l’assegnazione di spazi alle associazioni giovanili operative in città.
Chiediamo che si dia esito finale all’ultimo bando pubblicato, a cui abbiamo legalmente partecipato, e che incomprensibilmente è tuttora bloccato, in violazione del “Regolamento per la gestione dei beni immobili del Comune di Pescara”, varato a suo tempo dall’amministrazione Mascia. Precisiamo inoltre che la struttura che ospita lo sPaz è utilizzata soltanto al piano terra e nelle aree esterne, perché soltanto questo è stato oggetto di assegnazione negli scorsi bandi. Gli spazi interni in questione sono sei, non “appena tre aule”, con una metratura corrispondente a metà della struttura. Si tratta di ambienti recuperati da uno stato di deterioramento, che per la mole di attività che lo sPaz porta avanti sono persino insufficienti.
Auspichiamo che il primo piano della struttura che ospita lo sPaz, e tutti gli altri spazi abbandonati di proprietà comunale a Pescara, siano valorizzati a fini sociali, e che non si dia seguito a ulteriori minacce di estinzione del centro di aggregazione giovanile da Villa Fabio. Una scelta che andrebbe contro il bene della città, sradicando una realtà che ha intessuto profonde e positive relazioni con il quartiere, fino ad allora privo di strutture aggregative e culturali.