Pescara, ricevono lo sfratto e organizzano una vendetta tremenda

Le indagini portate avanti con determinazione dagli inquirenti hanno finalmente fatto luce sul grave episodio accaduto nel novembre scorso che poteva costare la vita a molte persone

Una casa sgomberata dalla Polizia perchè occupata abusivamente era stato il movente per appiccare un incendio proprio al piano dello stabile dove si trovava l’appartamento sbarrato dalle forze dell’ordine. Un incendio che il 19 novembre scorso aveva provocato, nello stabile della case popolari del quartiere Fontanelle di Pescara, ben 8 intossicati, ma soprattutto il rischio di poter causare una vera e propria strage.

Poteva essere una strage
Pescara, ricevono lo sfratto e organizzano una vendetta tremenda – Abruzzocityrumors.it

L’autore materiale dell’incendio era stato individuato e arrestato il giorno dopo il fatto grazie alle immagini riprese da delle telecamere a circuito chiuso presenti nella zona, in cui si vede un uomo di circa 40 anni rifornirsi di benzina in un distributore di carburante e poi raggiungere le case popolari con un monopattino. Per poi intrufolarsi nello stabile, salire al quinto piano, dove c’era l’abitazione posta sotto sequestro, e dare fuoco alla porta dell’appartamento. Le indagini in questi mesi sono andate comunque avanti per arrestare anche i presunti mandanti dell’azione dolosa.

Un atto dimostrativo

Tutto è cominciato con un provvedimento di sfratto che ha costretto gli abusivi, occupanti di una delle case popolari di via Caduti per Servizio 15, nel difficile quartiere di Fontanelle alla periferia di Pescara, a sgombrare. La Polizia aveva dato esecuzione al mandato per cacciare le famiglie di due condannati per rapina, furto e calunnia e poi minaccia, violenza, danneggiamento e ricettazione che da anni vivevano in maniera illegittima nello stabile. Una zona complicata al centro di un’opera di riqualificazione da parte del prefetto del capoluogo abruzzese, dove da troppi anni trovano riparo alcune delle famiglie più in vista della malavita della città adriatica.

Atto dimnostrativo
Un atto dimostrativo  – Abruzzocityrumors.it

Uno sgombero forzato quindi, che ha rappresentato infatti un’ onta per il boss costretto ad abbondare in maniera coatta il suo rifugio e che quindi doveva essere vendicata. Così, nella notte tra il 19 e 20 novembre scorso, soltanto 24 ore dopo il provvedimento di sgombero, fu appiccato l’incendio proprio sul pianerottolo dell’appartamento dove erano stati apposti i sigilli dalla Polizia. Un incendio che aveva provocato ben 8 intossicati tra cui un neonato e anche due poliziotti corsi sulle scale in mezzo al fumo per svegliare gli inquilini. Rogo che poteva trasformarsi in una vera e propria strage

Arrestato il mandante

Anche se il giorno dopo, grazie ai filmati ripresi dalle telecamere presenti nella zona, era stato arrestato l’autore materiale dell’incendio, visto prima rifornirsi di benzina a un distributore, poi arrivare con un monopattino davanti alla palazzina, entrare e dopo pochi minuti fuggire mentre divampavano le fiamme, gli inquirenti sono andati avanti con le indagini per arrivare al mandante della spedizione punitiva. Oggi è stato individuato come il boss Massimiliano Cerasoli, di fatto l’autore della vendetta messa in atto dopo poche ore dall’aver ricevuto lo sfratto dall’appartamento dove risiedeva.

Mandante
Arrestato il mandante – Abruzzocityrumors.it

Un’onta da lavare con il fuoco, realizzata con fredda premeditazione anche mettendo a rischio la vita dei residenti. Anche in questo caso le indagini sono arrivate alla svolta grazie alle telecamere che hanno ripreso la riunione decisiva in un bar poco distante. Secondo la Procura quindi, Cerasoli, 53 anni e un curriculum giudiziario di primo livello, sarebbe il mandante dell’incendio e per questo su di lui pende una richiesta di arresto in carcere.

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