Ieri è stato svolto un intervento straordinario in via Tavo per portare via tutti i rifiuti ingombranti derivanti da uno sfratto esecutivo effettuato nei giorni precedenti. “Il proprietario non li ha ritirati, li abbiamo smaltiti attraverso la società Ambiente”, spiega il sindaco Carlo Masci, che aggiunge: “Oramai abbiamo sgombrato quasi totalmente il Ferro di Cavallo, stiamo completando il trasferimento degli assegnatari che hanno diritto a un alloggio, tra qualche mese butteremo giù quell’edificio che, per almeno quarant’anni, ha rappresentato agli occhi di tutti, non solo dei pescaresi, il simbolo del degrado e della delinquenza”.
Nel quartiere, però, prosegue anche il dibattito attorno al progetto di ricostruzione edilizia e sociale. Il comitato Per una nuova Rancitelli ha indetto un’assemblea pubblica, venerdì dalle ore 20:30, nella parrocchia degli Angeli Custodi, “per discutere nuovamente le criticità del progetto di demolizione e ricostruzione del ferro di cavallo, ragionare insieme sulle osservazioni che presenteremo e raccogliere le firme necessarie alla presentazione”, si legge nell’annuncio dell’evento su Facebook.
“Il Comitato”, recita ancora l’annuncio, “da anni ha avviato un importante processo di partecipazione dal basso, rendendo realmente protagonisti cittadine e cittadini, per questo saremmo felici di ricevere segnalazioni, idee, ulteriori contributi per rendere ancora più importante il lavoro. Non sono i promotori del Comitato a chiedere la partecipazione a questa importante raccolta firme ed all’assemblea, è il presente ed il futuro di Rancitelli che chiama tutte e tutti quanti Noi, residenti e cittadini che animano la vita del quartiere a dare il proprio importante contributo. Del resto l’operazione di demolizione e ricostruzione del complesso del ferro di accavallo è una pura operazione di maquillage con l’ambizione di risolvere i problemi sociali del quartiere. Prima della pandemia abbiamo avuto occasione di dialogare con l’amministrazione comunale e con l’Ater rispetto ai progetti di riqualificazione del nostro quartiere”.
“Oggi, al pari dei residenti della strada parco, dei commercianti e i residenti di via Marconi, di quelli del centro e delle periferie ci ritroviamo un muro da chi amministra questa città e veniamo addirittura scherniti”, conclude il comitato, “Non vogliamo delegare ad altri decisioni cruciali che riguardano il nostro futuro e non resteremo a farci prendere in giro. Abbiamo la possibilità di cambiare le cose perché le procedure amministrative ce lo consentono”.