La misura restrittiva scaturisce da una richiesta della Procura della Repubblica per i Minorenni de L’Aquila, partita dopo le indagini dei carabinieri che hanno appurato che il minore, tra i mesi di settembre e dicembre 2019, ha in più occasioni minacciato di morte, molestato con continui pedinamenti e controllando il cellulare, nonché picchiato una coetanea con la quale intratteneva una relazione sentimentale, costringendola persino in un’occasione a ricorrere a cure mediche del Pronto Soccorso dopo averli provato lesioni giudicate guaribili 7 giorni. Il giovane, inoltre, ha minacciato di morte mandato in Pronto Soccorso anche la propria madre, cagionandole un perdurante stato di paura ed ansia al punto da costringerla a modificare proprie abitudini personali.
Al termine delle formalità di rito, il giovane, su diposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stato tradotto presso l’Istituto Penale maschile e femminile per minorenni di Roma.