Il delitto è avvenuto il 25 aprile scorso, nel garage di un condominio di Pescara, all’angolo tra via del Circuito e via Pian delle Mele: Mucciante viveva al primo piano del palazzo e il muratore 58enne al piano superiore.
I quesiti posti dal giudice sono finalizzati a stabilire se Mucciante, “al momento della commissione del fatto, era per infermità in tale stato di mente da escludere ovvero, pur senza escluderla, da scemare grandemente, la capacità di intendere e di volere”. L’esperto sarà inoltre chiamato a stabilire “se l’attuale stato di mente di Mucciante sia, per infermità, tale da impedirne la cosciente partecipazione al procedimento” e se Mucciante “sia da considerare soggetto socialmente pericoloso”.
Le operazioni peritali avranno inizio il prossimo 30 luglio e la relazione di Di Giannantonio dovrà essere depositata entro 90 giorni, per poi essere illustrata e discussa in sede di incidente probatorio il 6 dicembre prossimo. I legali della famiglia della vittima, gli avvocati Andrea Cocchini e Alessandro Dioguardi, hanno nominato come perito di parte lo psichiatra Giuliano Pace.
La richiesta di perizia psichiatrica su Mucciante, oggi presente in aula, è stata avanzata dalla pm Valentina D’Agostino, titolare dell’inchiesta sul delitto, a seguito dell’istanza presentata il 17 maggio scorso dai due difensori dell’omicida, gli avvocati Gianluigi Amoroso e Clara Di Sipio.
Mucciante è accusato dell’omicidio del vicino con l’aggravante dei futili motivi “e segnatamente perché disturbato dai rumori a suo dire provenienti dall’appartamento in uso alla parte offesa e ai suoi familiari”. L’avvocato Cocchini ha rimarcato che, “ad oggi, nessun familiare di Mucciante si è ancora degnato di mandare un messaggio di cordoglio alla famiglia della vittima. Il gesto – ha concluso il legale – sarebbe stato comunque apprezzato dai miei assistiti, ma non c’è stato”.