Il sostituto procuratore Luca Sciarretta contesta all’omicida reo confesso le aggravanti della crudeltà e dei futili motivi. Sulla base della perizia effettuata dallo psichiatra nominato dal giudice, Massimo Di Giannantonio, Mucciante all’epoca dei fatti era parzialmente incapace di intendere e di volere, poiché “affetto da una patologia psichiatrica che ne ha compromesso grandemente la capacità di autodeterminarsi”.
Il delitto avvenne a Pescara il 25 aprile scorso, nel garage del palazzo dove vivevano Mucciante e Russo, rispettivamente al primo e al secondo piano, all’angolo tra via del Circuito e via Pian delle Mele, quasi al confine con Villa Raspa di Spoltore.