Pescara. Un anno esatto è trascorso dall’omicidio di Alessandro Neri, il 29enne di Villa Raspa di Spoltore trovato senza vita in una zona isolata di Fosso Vallelunga di Pescara, nei pressi del cimitero di San Silvestro.
Due colpi di pistola, uno alla testa e l’altro all’emitorace, quelli ritrovati sul cadavere: ancora in attesa di scoprire chi li ha esplosi, i parenti e gli amici, tornano a chiedere la verità.
Quest’oggi su Ponte Risorgimento a Pescara è comparso uno striscione con la scritta “Verità per Ale”, mentre l’inchiesta condotta dai carabinieri del Nucleo Investigativo prosegue.
Negli ultimi giorni, le indagini si sono concentrate sull’automobile, probabilmente appartenuta all’assassino, data alle fiamme il giorno prima del ritrovamento del corpo di Alessandro e poi rottamata. Gli inquirenti si muovono nelle tele della microcriminalità locale, nelle quali anche il giovane era rimasto immischiato: a gennaio sono state arrestate sei persone, dedite a spaccio ed estorsione, tra cui anche un amico di Neri che, intercettato, ha ammesso che insieme avevano comprato una pistola.
Anche questo, però, rientra nella verità che vine richiesta per Ale.