“Di fronte a tale annullamento – sostengono – noi donne, noi famiglie siamo allibite. La Corte d’Assise d’appello dell’Aquila ha affermato che l’omicidio di Jennifer è stata una esecuzione senza attenuanti’ dimostrando che l’omicida ha fatto di tutto per alterare le prove del delitto. 17 coltellate inflitte per non aver sopportato la fine del rapporto. Ci uniamo al dolore e alla indignazione della famiglia di Jennifer. La mamma di Jennifer non troverà mai pace e nulla potrà lenire il suo dolore per la perdita subita ma sapere che esiste un sistema giudiziario efficiente che assicuri la pena certa sarebbe un grande sollievo per lei, per tutte le famiglie delle vittime di femminicidio, per tutti/e gli orfani di tale efferato delitto. Ed invece la mamma di Jennifer, e noi tutte con lei, dovrà ancora attendere sperando che almeno la prossima volta venga presa la decisione più consona ed il colpevole venga giustamente condannato alla pena massima prevista. Speriamo di non dover commentare la cancellazione dei ‘futili motivi’ se non addirittura la concessione delle ‘attenuanti generiche’.
“Siamo pronte alle barricate – annunciano Carola Profeta ed Isa Maggi – per veder riconosciuta la semplice applicazione delle norme, troppe volte lasciate alla libera interpretazione dei giudici”.