Pescara. Dopo numerosi interventi della Uilpa Polizia Penitenziaria Abruzzo, l’assessorato alla sanità regionale ha predisposto una convenzione con le Asl abruzzesi per la sottoposizione periodica a test diagnostici covid19 di tutti i lavoratori della Polizia Penitenziaria Abruzzesi.
“Tale disposizione appare deliberatamente ignorata nella sola ASL Pescara e per il solo Carcere di Pescara”, lamenta il segretario regionale UILPA Polizia Penitenziaria Abruzzo, Ruggero Di Giovanni.
“In tutti gli altri istituti della regione risulta infatti attivato, già dallo scorso mese, lo screening mensile dei lavoratori della Polizia Penitenziaria, anzi in diversi penitenziari sono già state programmate le date per il secondo test, quello relativo alla mensilità di dicembre”, riferisce il sindacalista, “è di tutta evidenza che l’ingresso del virus in un carcere, comporta dei rischi enormi per la comunità carceraria formata da detenuti e lavoratori, si pensi al numero di contagiati che può derivare da un solo lavoratore asintomatico in ambienti comuni dove non sempre è possibile garantire il distanziamento sociale, attualmente solo uno screening sistematico può ridurre il rischio”.
Per la Uilpa, “tale comportamento risulta essere un’inaccettabile ed ingiustificabile omissione e sarà oggetto, nei prossimi giorni, di un doveroso esposto presso la Procura della Repubblica di Pescara al fine di chiarire eventuali colpe e responsabilità circa la mancata tutela della salute dei Poliziotti Penitenziari Pescaresi, in particolar modo alla luce delle mancate risposte del Direttore del Carcere di San Donato, Lucia Di Feliciantonio, e del Direttore Generale Asl Pescara, Vincenzo Ciamponi, già interpellati al riguardo il 13 novembre scorso”.
“Ovviamente abbiamo già chiesto l’intervento immediato del Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria Lazio Abruzzo e Molise, Dott. Carmelo Cantone, per capire chi o cosa stia negando il diritto alla salute dei lavoratori della Polizia Penitenziaria Pescarese”, conclude Di Giovanni.