Pescara. Non sono ancora chiare, nemmeno dopo l’autopsia, le cause della morte di Tiziano Paolucci, il 56enne morto lo scorso 11 luglio per strada, in via della Pineta, dopo una lite per questioni di viabilità con un 20enne ora indagato a piede libero.
Il medico legale, al termine dell’esame autoptico, parla di arresto cardiocircolatorio, in attesa di ulteriori accertamenti, tra cui gli esami istologici sui campioni prelevati durante l’autopsia.
L’autopsia, dunque non chiarisce le cause del decesso e non avrebbe fatto emergere lesioni fatali da far trasparire il nesso tra la lite e il decesso dell’ex operaio di Tollo. Saranno necessari, quindi, esami istologici e tossicologici per accertare l’eventuale correlazione tra la lite e un infarto. Il 20enne, infatti, è indagato a piede libero per morte in conseguenza di altro reato.
Secondo la ricostruzione, giovedì scorso la vittima avrebbe suonato il clacson quando la macchina guidata dal giovane avrebbe rischiato di urtarla facendo retromarcia. Il ventenne sarebbe quindi sceso dal veicolo e si sarebbe consumata la lite sfociata in violenza, dopo la quale i due si sarebbero allontanati. Paolucci sarebbe risalito in auto, ma, pochi metri dopo, sarebbe sceso e caduto a terra, senza più rialzarsi.