Pescara. La corsia ciclabile lungo la strada che sale al Ponte Risorgimento, proprio di fronte al municipio di Pescara, trasformata in parcheggio.
A denunciarlo, con tanto di report fotografico che immortala auto e furgoni, spesso con le quattro frecce, è Giancarlo Odoardi, coordinatore interregionale FIAB Abruzzo, che ironizza polemico: “La corsia ciclabile è occupata e le due ruote sono costrette a passare di fianco, che la strada è larga. Ma a questo punto perché non parcheggiare sulla corsia di marcia per le auto? Tanto spazio ce n’è”.
Problemi per i ciclisti, ma anche per gli autisti e i passeggeri dei bus Tua, che subito prima del tratto incriminato hanno una fermata: “Quando ci sono fino a tre mezzi parcheggiati”, prosegue Odoardi, “l’autoubs non può accostarsi alla fermata perché altrimenti poi dovrebbe fare retromarcia per riguadagnare la corsia. E allora fa sosta a circa 2 metri dalla banchina, costringendo chi sale e chi scende a quel delta di gradino che per qualcuno potrebbe rappresentare anche un grande problema per chi ha una invalidità motoria o un passeggino, con il rischio di una caduta”.
“Eppure la segnaletica è chiara e evidente: corsia ciclabile monodirezionale, destinata al transito delle biciclette. E’ vietata la sosta e anche la fermata”, insiste Odoardi, che conclude: “La pista ciclabile in sede propria, con tanto di cordolo invalicabile, potrebbe essere la soluzione, in grado di arrestare la facile e incivile ‘esondazione’ di chi si sposta su quattro ruote, ma difficile pensare di riempire la città di trincee in cui segregare la mobilità attiva di chi invece di ruote ne usa solo due. Esiste il codice della strada. In un Paese civile dovrebbe bastare il banale rispetto delle regole”.