Si è svolta nel pomeriggio la conferenza stampa indetta dal sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, sulla questione dei malori dei bambini e sulle iniziative in corso.
Oltre al primo cittadino, presenti anche gli assessori all’Istruzione e all’Ambiente, Giacomo Cuzzi e Simona Di Carlo; per l’Istituto Zooprofilattico la dottoressa Elisabetta Di Giannatale, responsabile del centro di referenza per il Campylobacter, il direttore tecnico dell’Aca, Lorenzo Livello, il dottor Antonio Caponetti, direttore dipartimento Prevenzione Asl di Pescara.
Sono stati sottoposti a sequestro, su disposizione della Procura di Pescara, tutti i centri cottura che servono le mense delle scuole cittadine. Quattro gli indagati, tra cui Chiara Nasi, presidente di CirFood, che gestisce il servizio di refezione scolastica in ati con BioRistoro Italia.
I reati ipotizzati sono adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari, commercio di sostanze alimentari nocive, di natura colposa, e lesioni colpose. In particolare il decreto di sequestro riguarda i “centri cottura siti in Pescara rispettivamente in via Fonte Romana, via Lago di Borgiano, via Milano, nonché, a campione, i contenitori per acqua potabile presso i locali di refezione scolastica dei plessi relativi agli istituti comprensivi di Pescara 1, 2, 4, 5 e 8”.
SOSPESE LE ISCRIZIONI ALLE MENSE. Il Comune di Pescara, con delibera di giunta licenziata oggi, ha sospeso le iscrizioni al servizio di refezione scolastica per l’anno scolastico 2018-2019, il cui avviso era stato pubblicato lo scorso 31 maggio. Il sindaco, Marco Alessandrini, e l’assessore all’Istruzione, Giacomo Cuzzi, garantiscono comunque che per il prossimo anno scolastico il servizio di refezione verrà erogato.
DILAGA LA PSICOSI NELLE SCUOLE. “Psicosi da acqua”, nelle scuole di Pescara, dopo il comunicato diffuso ieri dalla società che gestisce le mense scolastiche, in cui “tra le righe si dava la colpa all’acqua” per la tossinfezione alimentare che ha interessato circa 180 bambini iscritte in diverse scuole. Lo ha raccontato l’assessore comunale all’Istruzione, Giacomo Cuzz. “Dopo quel comunicato e visti i titoli sui giornali – dice Cuzzi – in molte scuole, per precauzione, non è stato possibile consumare acqua”. “Non vi è nessuna implicazione delle acque rispetto al fenomeno dell’intossicazione alimentare, da un lato per la natura stessa del batterio, il Campylobacter, e dall’altro anche alla luce di una serie di risultati frutto di controlli eseguiti sia dall’amministrazione che dal gestore idrico”, afferma il sindaco.
VIRUS LABILE: DIFFICILE RINTRACCIARLO
“Domani l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) sarà a Pescara per confortarci e per un confronto su come stiamo procedendo”, ha annunciato il direttore del dipartimento di Prevenzione della Asl di Pescara, Antonio Caponetti, che ha parlato di un lavoro “non semplice”, perché “si tratta di un batterio molto labile e potrebbe essere difficile trovarlo negli alimenti”.
Caponetti ha ricordato il lavoro che si sta portando avanti insieme ai Nas e all’Istituto Zooprofilattico. “Procediamo con l’indagine epidemiologica – dice – stiamo valutando tutto, come i cibi consumati nella settimana, le persone ricoverate e i vari controlli su tutti i soggetti coinvolti. Metteremo tutto insieme, è un lavoro corposo perché ci sono circa 800 interviste da fare”.
QUATTRO GIORNI PER I RISULTATI
Saranno comunque necessari quattro giorni per conoscere i primi risultati degli accertamenti in corso all’Istituto Zooprofilattico sui campioni sequestrati nei centri cottura: “In un’acqua resa potabile per clorazione il Campylobacter non sopravvive”, ha detto Elisabetta Di Giannatale, responsabile del centro di referenza per il Campylobacter, spiegando che è più probabile che la contaminazione sia avvenuta attraverso il cibo. I primi risultati daranno esito di positività o negatività rispetto alla presenza del batterio. Poi, in caso di positività, verrà eseguita una comparazione di tipo genetico, “verrà sequenziato il Dna dei batteri per dire se sono gli stessi che hanno infettato i bambini”.
L’Izs, nelle sedi di Pescara e Teramo, a partire da oggi, sta analizzando campioni di pasti test, campioni di acqua e tamponi eseguiti sulle superfici dei centri cottura. Rispetto alla diffusione del batterio, l’esperta sottolinea che “se guardiamo ai casi europei la maggior parte è provocata da pollo e carne bianca”.
CUZZI: “LI CACCEREI A CALCI”
Ed è ormai polemica tesa tra il Comune di Pescara e le ditte che in Ati gestiscono il servizio di refezione scolastica. Se il sindaco, Marco Alessandrini, sottolinea che “noi vogliamo chiudere con questi signori, e siamo fiduciosi che questo possa avvenire, ma abbiamo bisogno di riscontri scientifici”, l’assessore Cuzzi, parla di “atteggiamenti non seri e poco corretti e daremo mandato alla nostra avvocatura interna per verificare le vicende, le responsabilità e gli atteggiamenti successivi”.
“Questo incontro – ha detto il sindaco – è stato organizzato per sgombrare il campo da paure e da equivoci a proposito dell’acqua. Quanto accaduto dà il senso degli interessi in ballo, ma noi facciamo l’interesse pubblico e andiamo avanti. Ci dicono che saranno necessarie indagini approfondite e aspetteremo gli esiti degli accertamenti, ma mi sembra che il quadro vada componendosi in una determinata direzione”.
“Il nostro obiettivo – aggiunge il primo cittadino – è garantire dalla riapertura dell’anno scolastico e, in particolare, da ottobre, un nuovo servizio mense in cui non vi siano queste anomalie, perché l’intossicazione alimentare di 180 bambini è una cosa molto grave”.
“Per me, non solo per la vicenda, ma anche per le condotte successive e per gli atteggiamenti atti a gettare la palla in tribuna e creare confusione – aggiunge Cuzzi – il rapporto di fiducia si è consumato. Lo dico da assessore e da zio di una bimba che è stata male: se dipendesse da me li caccerei a calci domani mattina”.