Pescara. Sono stati inaugurati i primi 32 posti letto dell’Ospedale Covid di Pescara, al 4 livello dell’ala nord dello Spirito Santo, nel complesso del vecchio ospedale.
Una prima ala di 600 metri quadri, costruita in poche settimane su bando della Regione Abruzzo (con 11 milioni stanziati dal Governo) indetto solo il 12 aprile scorso, in piena emergenza.
Da oggi sono pronti i primi 32 posti letto al quarto livello, che inizieranno ad accogliere i primi pazienti già dai prossimi giorni, una volta che sarà completato l’allestimento delle colonnine dei monitoraggi e gli impianti dell’ossigeno per assistere chi è colpito da deficit respiratorio.
Secondo il capitolato, entro i prossimi 60 giorni nel padiglione ex Ipav. Finora è stato realizzato, dopo 30 giorni di lavoro, il 40% del progetto. Il costo complessivo dell’opera pubblica è di circa 11 milioni di euro, finanziato dal Dipartimento nazionale della Protezione Civile (7 milioni di euro) e dalla Banca d’Italia (3 milioni di euro). A step verranno consegnati, come da cronoprogramma, tutti gli altri spazi, ossia il 16 maggio saranno pronti i primi 41 posti letto al quinto piano, e i primi 16 posti di Terapia intensiva al settimo piano; il 17 maggio arriveranno altri 15 posti letto al settimo piano, dedicato alla Terapia intensiva, quindi altri 18 posti letto di degenza sempre al quarto piano e un’area servizi al quinto piano, ovvero lo spazio dedicato anche allo spogliatoio del personale; per il 16 luglio al sesto piano saranno riconsegnati i 50 posti letto e altri nove posti in Terapia intensiva sempre al settimo livello.
Per il 31 luglio il Covid Hospital sarà completo con 181 posti letto complessivi di cui 40 di Terapia intensiva.
Presenti all’inagurazione di stamattina il governatore regionale Marco Marsilio, l’assessore alla sanità regionale Nicoletta Verì, il direttore generale della Asl di Pescara Antonio Caponettiil sindaco di Pescara Carlo Masci e numerose autorità.
“La realizzazione di questo progetto rappresenta un modello – ha esordito il Presidente Marco Marsilio -. La Città e la Asl pescarese riceveranno in eredità una struttura importante e strategica, anche quando l’emergenza Covid sarà terminata, poiché sarà utilizzata per le esigenze della rete sanitaria abruzzese. Nei prossimi giorni – ha proseguito Marsilio – saranno trasferiti nella struttura i malati di coronavirus, e così il resto dell’ospedale potrà tornare alla funzione ordinaria. Questo progetto serviva inoltre a mettere in sicurezza anche la Fase 2, e qualora dovessero tornare a crescere i contagi, noi siamo pronti ad affrontare l’emergenza. Con questa esperienza abbiamo dimostrato – ha osservato ancora Marsilio – come in Italia si possono realizzare opere pubbliche in maniera veloce, economiche e trasparenti. E’ un messaggio che lancio al Parlamento e al Governo, visto che le norme sulla semplificazione sono state tolte dal ‘Decreto Rilancio’, e si preannuncia quindi un nuovo decreto sul tema, ma posso affermare che abbiamo un ‘modello Pescara’ che possiamo promuovere ed esportare”.
Tra le tante voci di esultanza, critica quella del vice presidente del consiglio regionale Domenico Pettinari, che commenta: “Come in Lombardi, più che un’inaugurazione sembra una festa per l’avvio dei lavori quella che abbiamo visto oggi. Marsilio e la sua giunta hanno deciso di tagliare il nastro in pompa magna per 32 posti letto dei 181 previsti, e il reparto di terapia intensiva sembrerebbe ancora in lavorazione e quindi assolutamente lontano dall’essere operativo per il pubblico”.